La prossima frontiera dell’informatica e delle interfacce consta nella capacità di interagire con l’utente tramite la sua emotività, il suo sguardo, i segni che possano tradirne un pensiero. E’ nell’ottica di questo futuro che è stato organizzato il seminario “Frontiere dell’Interazione“, il 16 Giugno a Milano presso l’Università della Bicocca.
«L’avventura delle Frontiere dell’Interazione è cominciata con l’interrogarsi sulla User Experience, e quest’anno prova a fare un passo ulteriore. Le finestre delle GUI tradizionali si arricchiscono di rappresentazioni simboliche simul-umane (avatar), si dotano di input device e sensori capaci di collezionare informazioni emotivamente connotate, ed infine escono dagli schermi e camminano su ruote e gambe robot. […] Alle Frontiere dell’Interazione 2006 si potranno dunque vedere progetti e prototipi di sistemi capaci di “percepire” lo stato emotivo di un utente e comprendere se è in difficoltà nell’uso dell’interfaccia. […] Tutto questo, per consentire alle macchine di essere più emotivamente accettabili dagli umani».
E’ risaputo come l’interazione umana con un computer nasca in particolare dalla sensazione di aver a che fare con una persona piuttosto che con un automa: offrire questa sensazione all’utente potrebbe cambiare radicalmente l’idea stessa dell’interfaccia. Il processo evolutivo delle interfacce stesse è frutto di una dinamica che, a partire dalle prime GUI nate dagli studi dei ricercatori Xerox Parc negli anni ’70, sfocia nei ritrovati delle nuove tecnologie. A suo tempo Morris ipotizzò come il tutto scaturisse da una istintiva ricerca della comunicazione dei primati, di quella “scimmia nuda” che è ancor oggi l’uomo: la mediazione di una macchina è destinata a scomparire, o almeno a non essere più avvertita.
Una novità interessante relativa all’edizione 2006 del seminario consta in una serie di mini slot da 15 minuti all’interno dei quali chi abbia qualcosa da trattare di inerente al tema potrà intervenire avendo il palcoscenico a propria disposizione. Per poter fruire di tale possibilità è necessario inviare un paper di 4 cartelle riportante il contenuto del proprio ipotetico intervento.