Tutto sommato l’e-mail marketing funziona ancora. E’ quanto emerge da un’indagine DoubleClick circa la resa effettiva dei messaggi inviati tramite mail. Il dato è interessante soprattutto in relazione al raffronto tra Europa e Stati Uniti, ma ogni interpretazione non può non discernere da una obbligata riflessione su spam e virus. I dati sono riferiti all’ultimo quarto del 2003, periodo in cui l’e-mail marketing ha registrato un forte aumento sia in quantità che in efficacia.
Ciò che emerge chiaro dall’indagine DoubleClick è la maggior resa che l’e-mail marketing ha in Europa rispetto agli States. Il confronto viaggia su due binari separati che giungono alla stessa conclusione. Innanzitutto l’Europa registra percentuali maggiori in quanto a tassi d’apertura (42,9% contro il 36,3%), ma maggiore è anche il dato relativo al tasso di conversione (percentuale di click sul link allegato): 11,3% contro un fenomeno a stelle e strisce più basso di circa tre punti percentuali.
La resa maggiore dell’e-mail marketing è ottenuta con messaggi inviati in formato HTML. Nel contempo va segnalato come i messaggi inviati in formato testuale hanno un tasso di conversione quantomeno dimezzato, ma il tal caso le differenze tra Europa e oltreoceano sono minimali (4.8% contro il 4.6%).
Se l’e-mail marketing viene maggiormente premiato in Europa, è altresì vero che a goderne i benefici è anche il lato negativo di tale ambito, ovvero lo spam. Il click sui link è infatti sintomo di una maggiore fiducia accordata ai messaggi giunti nelle caselle dei privati, il che non può che incoraggiare chi sfrutta i canali di spam per una promozione ormai sempre più fastidiosa.