Qualche giorno fa vi avevamo parlato di iiNet, il provider australiano che ha deciso di guidare la protesta degli ISP contro i filtri sulle connessioni. Le principali major Hollywoodiane non hanno gradito la provocazione del fornitore di servizi e hanno quindi deciso di citarlo in giudizio.
Sette delle maggiori case di produzione tra cui spiccano Paramount, Sony, Twentieth Century Fox, Universal, Warner Bros e la Disney si sono riunite per creare un unico team che obblighi iiNet a provvedere all’implementazione dei filtri sul P2P previsti per legge.
La notizia è resa nota da AFACT, Australian Federation Against Copyright Theft, e secondo il direttore esecutivo Adrianne Pecotic le major sarebbero state costrette a denunciare iiNet in quanto in possesso di dati incontrovertibili che provano come gli utenti dell’ISP australiano siano soliti dedicarsi al download illegale avvalendosi del protocollo bittorrent.
iiNet attualmente non ha ancora disconnesso nessun sharer dalla propria rete sebbene sia previsto per legge. La società ha spiegato le proprie ragioni in una nota affidata a APC:
Il nostro punto di vista è chiaro. Non condoniamo ne supportiamo la pirateria in nessuna forma e le persone che decidono di condividere materiale pirata dovrebbero affrontare la legge. [… ] Ci hanno mandato una lista di indirizzi IP. [… ] Non possiamo diffondere i dati personali di una persona e nemmeno possiamo buttarla fuori dalla rete sulla base di ipotesi fatte da altri soggetti. Per questo abbiamo inviato la lista alla polizia, se ne occuperanno loro.
Micheal Malone, managing director di iiNet ha voluto aggiungere riguardo l’attacco delle major:
Penso che credino ingenuamente che gli ISP nascondano una segreta bacchetta magica e che i provider possano far sparire la pirateria agitandola