Per Google Docs l’esordio della funzione Presentation è tribolato ma, fortunatamente, senza alcun esito pericoloso. La funzione, infatti, risultava essere vulnerabile e solo 15 ore dopo la rottura dei sigilli il problema è stato risolto. Potenzialmente, insomma, coloro i quali per primi hanno provato lo strumento sono stati a rischio. Concretamente, però, nessun rischio reale è stato corso e il bug già non sussiste più.
Il pericolo non era prettamente per la sicurezza, ma era invece legato alla privacy ed al rischio che un malintenzionato potesse usare lo strumento per raccogliere un alto numero di indirizzi di posta. La scoperta è avvenuta portando online una presentazione da offrire in pasto ai primi curiosi, ma il file di log risultava registrare ogni singolo Google Account interconnesso. Nathan Weinberg di InsideBlog ha scoperto il problema ed ha segnalato di essersi trovato centinaia di indirizzi email involontariamente registrati grazie alla chat interna al servizio.
La dimostrazione è stata esaustiva e l’intervento dei tecnici Google è stato immediato. Uno dei principali punti di forza dei servizi Google è nella loro affidabilità e nella sicurezza, dunque in questi casi l’impegno è massimo per risolvere ogni questione prima che la notifica in rete si trasformi in nota di scredito. La beta di Google Docs è ora nuovamente sicura e su News.com un rappresentante Google si prodiga a rassicurare gli utenti: «prendiamo la privacy e la sicurezza dei nostri utenti molto seriamente. Ci siamo attivanti subito appena abbiamo scoperto il bug ed abbiamo prodotto il fix: gli indirizzi email non saranno più archiviati durante la sessione di chat». Il caso è chiuso.