L’anno appena entrato, probabilmente, risentirà profondamente delle vicende che hanno sconvolto finanza ed economia nel 2008. In particolare la recessione sarà ancora il punto su cui dovranno lavorare tutti i maggiori governi mondiali.
Il 2009 non sarà un anno facile. Anche il neo-presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, afferma che il nuovo anno sarà difficile in quanto si prevede un peggioramento degli affari soprattutto di alcuni settori chiave come quello automobilistico.
La disoccupazione crescente sarà il punto cruciale da affrontare. Obama darà priorità assoluta al pacchetto per la ripresa economica e cercherà di introdurre norme finanziare più rigide.
I maggiori governi mondiali, pur fronteggiando ognuno, in maniera propria, la grave situazione, cercheranno di trovare una strategia comune per superare questo momento al fine di lavorare per stabilizzare i mercati e sostenere la crescita economica.
C’è da scommettere che la partita per l’acquisizione di Yahoo non è ancora terminata. Tant’è vero che possibile è, per il nuovo anno, un probabile riavvicinamento tra Microsoft e Yahoo sebbene possano entrare in gioco anche altri pretendenti.
Altro settore che avrà nel 2009 una crescita è quello della pubblicità online. Il feeling è che si punterà molto sulla pubblicità vista dai social network, Facebook in particolare.
Il 2009, probabilmente, sarà ancora l’anno in cui Apple crescerà sebbene in agguato ci sono competitor del calibro di Google (che cercherà di imporre Android per gli smartphone) e Microsoft. E di Nokia cosa diciamo? La nuova visione di “Internet company” della società finlandese potrà scardinare il predominio dei giganti… soprattutto poi se si concretizza l’ipotesi di un matrimonio con Microsoft.
La vendita dei netbook e smartphone continuerà ad essere in ascesa contribuendo a vivacizzare il settore dell’IT.
In crescita, forse, anche i social lending che consento prestiti a tassi di interesse più bassi delle banche e senza l’intermediazione degli istituti di credito tradizionali.
Tra le previsioni è probabile l’impennata dell’utilizzo dei software open-source con i quali Microsoft e Apple in particolare dovranno fare i conti.