Un laboratorio dell’università del Queensland, che si dedica a studi sulla qualità dell’aria, ha da poco pubblicato un bollettino molto interessante sulle emissioni delle stampanti laser da ufficio.
La maggior parte di questi prodotti, seppure d’aspetto innocuo, emette quantità considerevoli di nanoparticelle. Quando viene avviata la procedura di stampa, la concentrazione di polveri nell’aria aumenta sensibilmente passando da 350 particelle/centimetro cubo a 14000 part/cc.
A ciò si deve aggiungere che quando la stampante finisce il suo lavoro, la concentrazione di particelle dell’aria non diminuisce drasticamente ma si riduce di norma dopo un’ora circa, periodo nel quale la sporcizia presente è respirabile da qualsiasi persona.
Il dito è puntato non sui produttori ma sui singoli modelli, questo è quanto risulta dai test: su 30 stampanti HP, 12 risultano inquinanti e 18 no.
Quindi occhio alle tabelle riportate dallo studio e, comunque, meglio tenere la stampante in un ambiente ben areato e non essere nei paraggi mentre è a lavoro.