Ci può essere vero progresso, solo se le nuove tecnologie sono a disposizione di tutti. Negli ultimi 10 anni l’evoluzione di internet e dei servizi a banda larga è stata davvero notevole, ma sfortunatamente non tutti hanno potuto goderne.
La lentezza e la difficoltà di portare a tutti l’accesso all’Adsl ha lasciato spesso isolati molti paesi creando delle vere e proprie zone di serie B, dove aziende, uffici, utenti comuni sono davvero in difficoltà non potendo accedere ai nuovi strumenti a banda larga.
Molti progetti sono partiti per cercare di arginare quello che viene chiamato “Digital Divide”, ma la strada è ancora lunga.
Tuttavia nel corso degli anni, si sono sviluppate delle tecnologie wireless (senza fili) che possono aiutare a colmare questi buchi permettendo di portare la banda larga laddove normalmente sarebbe difficile arrivare con la classica tecnologia via cavo.
In particolare si sono sviluppate tre tipi di tecnologie che cercheremo di approfondire per conoscerle meglio: 802.11, Hyperlan2 e Wi-Max.
Il primo tipo, l’802.11 lo conosciamo tutti benissimo; questo è lo standard infatti dei normali access point che utilizziamo in casa per collegare i nostri pc in rete senza dover per forza usare dei cavi.
Nel corso degli anni, l’802.11 si è evoluto ed è cresciuto molto. Abbiamo conosciuto l’802.11b, 802.11g con anche alcune personalizzazioni delle case costruttrici, e ora a breve arriveremo alla piena maturità con il nuovissimo 802.11n.
Tutte questi sigle strane che corrispondono a standard diversi hanno permesso a questa tecnologia di affinarsi e di potenziarsi.
Tra un anno con l’arrivo del 802.11n (versione finale) saremo in grado di raggiungere velocità anche di 200 Mbit con coperture indoor di 30m di raggio garantendo stabilità e banda minima elevata.
Specifico indoor perchè questa tecnologia è utilizzata prevalentemente per la creazione di Lan e quindi di reti locali, casalinghe o per ufficio.
Recentemente alcuni appassionati e alcuni piccoli Isp hanno relizzato delle vere e proprie reti Man (reti che coprono aree metropolitane).
La loro realizzazione non è affatto complicata e molte community hanno addirittura creato punti d’accesso gratuiti in molte parti d’Italia.
Sfortunatamente l’802.11 non è adattissimo a costruire ponti wireless. I motivi sono alquanto semplici. Principalmente la frequenza è oramai satura e il segnale rischierebbe di essere fortemente disturbato compromettendone la qualità, oltre che non è possibile allocare molta banda per ogni cella (si può sfruttare per i ponti solo l’802.11b che non permette di avere più di 11Mbit teorici per cella).
Questo fa capire senza scendere in più complicati discorsi tecnici che altre sono le vie per coprire via wireless determinate zone.
Molto più interessanti sono le tecnologie Hyperlan2 e il Wi-Max che affronteremo nei prossimi articoli. [Segue…]