Bastano un paio di radio da 10 euro per captare e replicare il segnale dell’immobilizer di un auto e il gioco fatto. La macchina è aperta e a completa disposizione del ladro. Questo semplice metodo ha funzionato per molti anni, ma complice un rinnovato segnale radio più potente ad ultra banda larga, utilizzato in vetture Premium come Tesla Model 3 si è pensato che il problema fosse risolto. E invece no. Come ha dimostrato l’azienda cinese specializzata in cybersicurezza settore automotive GoGoByte, banda larga o no, è possibile rubare con facilità le auto anche oggi.
Come proteggere le auto?
Il trucco è semplice, basta captare il segnalo radio emesso o dalla app di apertura o dalla chiave stessa, acquisirlo e replicarlo per rubare l’auto. Questo cosiddetto “relay attack” era diventato così comune negli scorsi anni, che molti avevano iniziato a mettere le chiavi delle auto in freezer o addirittura in una gabbia di Faraday per schermare il segnale una volta a casa. Ma come si è visto, il segnale poteva essere acquisito anche pedinando il malcapitato o mettendosi in coda dietro di lui in posta. Il segnale emesso veniva quindi tramesso verso la macchina che automaticamente si apriva. Il passaggio alla banda ultra larga ed un più preciso sistema di misurazione della distanza di emissione del segnale si pensava potesse aver risolto il problema, che invece si è riproposto esattamente come prima. Il fatto è che Tesla utilizza si la banda ultra larga per l’apertura della macchina ma non per fare il controllo della distanza di emissione. I ricercatori cinesi sono riusciti a replicare il segnale da una distanza di poco meno di 5 metri.
Come fare quindi per rendere sicure le auto oggi? Dalla Cina il consiglio è solo uno, almeno per le auto Tesla. Utilizzare il pin di accensione dell’auto che di default è spento. I ladri potranno entrare nell’auto ma non potranno però metterla in moto. Ovviamente Tesla è al lavoro per rendere le proprie auto più sicure, ma per il momento il pin è l’unica soluzione certa.