La pericolosità appare minima, ma l’eccezionalità dell’evento ha implicato ampia evidenza tra le news del giorno: anche Apple ha a che fare con un virus. Nonostante dalla stessa Apple si mettano i puntini sulle “i” invocando una ridefinizione del tutto escludendo il termine “virus”, il codice maligno ha già trovato definizione e rientra nell’elenco F-Secure come OSX/Leap.A (denominato anche OSX/Oompa-A), identificato il 16 Febbraio e contemplato nella categoria “worm”.
Così la stessa F-Secure descrive il worm: «OSX/Leap.A è il primo worm per Mac OS X e si propaga attraverso iChat infettando applicazioni locali Mac […] quando qualunque utente nella buddy list cambia il proprio status, il worm inizia a trasferire il file inviando una copia di “latestpics.tgz”». Il worm si presenta all’utente come uno screenshot per Mac OS X v10.5.
Apple non ci sta e replica alla scoperta tramite il Wall Street Journal: «Leap-A non è un virus ma un software maligno che richiede il download dell’applicazione da parte dell’utente e l’esecuzione del file risultante». La reazione d’orgoglio non sembra però essere stata raccolta e tanto F-Secure, quanto Symantec e Sophos (quest’ultima con tanto di replica sul problema delle definizioni di trojan, virus e malware) hanno descritto con evidenza la nascita del primo worm per Mac. Evitare il worm è comunque operazione semplice ed un minimo di attenzione da parte dell’utenza impedisce a Leap.A ogni possibilità di infezione e di moltiplicazione.