L'Eco-Marketing e il gioco della sensibilità

L'Eco-Marketing e il gioco della sensibilità

Il marketing ecologico (“green”) è visto dai media e professionisti della comunicazione come una forma di vendita basata sulla propagazione di prodotti e servizi che rispettano l’ambiente.

Le campagne pubblicitarie associate a questa strategie spesso invogliano le persone a generare la conversione in quanto si fa leva sulla sensibilità di ognuno di noi, stuzzicando in qualche modo il nostro lato “verde”, quello che più ci avvicina alla natura.

Splendida è la pubblicità della Eni 30 percento:

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Numerosi sono gli input che quotidianamente le aziende fornitrici di auto ci regalano tramite la televisione (Eco Drive) e persistenti sono i richiami cartellonistici della Pubblica Amministrazione del Paese in cui viviamo.

L’Eco-Drive è una nuova forma di advertisement che però a furia di essere citata rischia di convertire il suo fine benefico in un aggressivo peso mediatico verso il potenziale acquirente.

Le Eco-Pubblicità inducono ad acquistare per difendere se stessi, giocando sulla sensibilità del proprio “Io” il quale alla fine si rileva partecipe e principe durante un’azione di acquisto.

Personalmente vedo come positiva l’idea di creare un senso di responsabilità nell’utente, soprattutto in campo ambientale, spesso però, ci si trova nella circostanza di far credere che sia l’utente stesso a generare una domanda di mercato elevata e nociva, mentre è stato il corso degli eventi economici dell’ultimo secolo a scaturire l’influenza delle attuali compagnie eco-sostenitrici.

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