Si è parlato di EEE Phone. Jonney Shih, numero uno della Asus, in un’intervista al New York Times ha delineato la sua visione di futuro e la tipologia di interazione tra tecnologie che la sua azienda insegue. In tale visione gioca un ruolo fondamentale il telefono cellulare.
In realtà poi l’Asus già aveva fatto un telefono, il P527, un modello molto costoso che montava Windows Mobile ma che arrancava e che dunque non ha riscosso molto successo. Ora invece una diversa visione delle cose (probabilmente dovuta anche al successo dell’EEE Pc) sembra aver fatto cambiare rotta al gruppo. L’idea di Jonney Shih ricorda più i film di fantascienza che il piano d’azione di una compagnia tecnologica. Nel futuro dei consumatori vede specchi che possono diventare schermi televisivi e televisori che a loro volta diventano schermi di computer collegandosi senza fili ad una tastiera che dentro di sè ha l’hardware del pc (cosa che già esiste e AsusTek ha presentato al CES).
In tutto ciò il telefono dovrebbe essere la tecnologia personale per eccellenza, il mezzo attraverso il quale l’utente porta armonia tra i diversi device. Capace di comunicare con tutto senza fili, il cellulare dovrebbe essere anche all’occorrenza telecomando del televisore. Per arrivare a ciò ovviamente Asus dovrà sviluppare un proprio modello e sembra che sarà “EEE”, cioè low cost e dall’efficienza ben delineata.
«Ogni muro deve poter diventare un display» sostiene Shih e alla legittima richiesta di perchè dovrebbe accadere risponde «Perchè vuoi che si integri nella tua vita. Tanto lo specchio già lo guardi».