La SIAE ha comunicato la nascita di un nuovo servizio, una «via legale per scaricare musica e cinema». Il progetto prende il nome di “Legal Bay“, un richiamo esplicito a quella “Pirate Bay” che tanto successo ha raccolto tra l’utenza e tanto astio s’è procurata nel mondo della produzione. Il comunicato della SIAE, però, è oltremodo scarno ed è difficile al momento carpire qualcosa di più rispetto a quello che risulta come un fumoso annuncio primo di dettagli.
Recita la comunicazione: «La Società Italiana Autori Editori ha elaborato un progetto denominato “Legal Bay”, per il lancio nazionale di un servizio destinato a tutti gli utenti italiani che consentirà di scaricare contenuti digitali audio video in modo sicuro e di grande qualità, offrendo un’alternativa legale ed economicamente sostenibile al downloading e al file sharing illegale. La Siae, che fa parte del Comitato tecnico contro la Pirateria Digitale e Multimediale costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha assunto l’iniziativa di coinvolgere e coordinare tutti gli operatori del mercato audio video attivi in Italia (oltre agli autori e editori rappresentati dalla SIAE, i produttori musicali e cinematografici) e i principali operatori telefonici, in un innovativo accordo volto a promuovere lo sviluppo del mercato legale digitale. Ieri si è svolto presso la sede della Direzione Generale della SIAE a Roma l’incontro di avvio del progetto.
In assenza di altre indicazioni è lecito ipotizzare la nascita, nel giorno del lancio del portale nazionale del turismo, di un portale nazionale della musica che facili l’incontro con la produzione legale e con una distribuzione al di fuori dei flussi della pirateria. In assenza di altre indicazioni, però, è altresì lecito dubitare della bontà dell’idea. Suggerisce Guido Scorza: «una società di intermediazione che agisce in un regime di anacronistico monopolio non può elaborare e, magari, gestire servizi di distribuzione di contenuti digitali perché, ovviamente, per questa via, rischia di travolgere d’un soffio le più elementari regole del diritto antitrust nazionale e comunitario dando vita ad una sorta di “cartello digital-telematico” dei titolari dei diritti del mondo audiovisivo».
L’annuncio della SIAE giunge nei giorni in cui Dada e Ciaopeople inaugurano MP3.it, una coincidenza di tempi che non può che far risaltare le possibili frizioni tra una iniziativa privata ed una iniziativa istituzionale sullo stesso mercato. Più probabilmente il “servizio” SIAE potrebbe essere un riferimento in grado di guidare l’utenza verso l’acquisto, facilitando il reperimento dei brani cercati e delegando però all’iniziativa privata la vendita vera e propria. Specularmente alla Pirate Bay, ad esempio, Legal Bay potrebbe identificarsi in un motore di ricerca in grado di indicizzare i contenuti di tutti i music store digitali attivi sul territorio nazionale, facilitando così il reperimento dei brani e scoraggiando al contempo dai pericoli e dal contesto illegale della musica pirata. Del “servizio” Legal Bay, però, al momento non è dato sapersi altro. Se fosse un sito vero e proprio, la cosa certa è che non farebbe riferimento a “legalbay.it”: il dominio è ancora libero ed il NIC non segnala registrazioni in atto.