In Italia, come del resto nel Mondo intero, le leggi che legalizzano o meno il P2P non sono sufficientemente precise, e questo crea non pochi problemi.
La legge in vigore, il cosiddetto “Decreto Urbani”, reputa illegale sia il download che l’upload di file protetti da copyright, sia per uso personale che a scopo di lucro. Le sanzioni, per una persona che scarica per uso personale, sono esclusivamente pecuniarie e ammontano a svariate migliaia di Euro. Invece, per gli utenti che traggono profitto con il file-sharing, o che mettano in upload file protetti, rischiano una condanna penale e addirittura la detenzione, oltre che una massiccia multa.
Questo decreto ha scatenato il popolo del P2P, in quanto mette allo stesso piano l’utente che scarica due canzoni e l’utente che scarica costantemente migliaia di file musicali, giochi, film e chi più ne ha più ne metta.
Sull’onda di queste proteste, il deputato Marco Beltrandi della Rosa nel Pugno, supportato da numerosi altri politici, prevalentemente del centro-sinistra, propone una modifica al Decreto Urbani per legalizzare il P2P senza scopi di lucro. Per supportare la sua tesi, il deputato condanna la costante violazione della privacy da parte delle case discografiche che, pur di ingabbiare gli utenti Internet, si avvalgono di indagini illegali.
Ora, questa modifica e ancora sotto forma di proposta e ci vorrà ancora un po’ di tempo perchè i nostri politici la valutino. Intanto gli utenti Internet sperano in questa modifica, per continuare, o iniziare, a scaricare legalmente, senza più la paura di trovarsi qualche lettera di richiesta di risarcimento, così massicciamente inviate dai legali delle case discografiche.
Un’ottima intervista sul tema è stata fatta da P2PForum all’avvocato Daniele Minotti.