Leica M8, il sogno di ogni fotografo diventa digitale

Leica M8, il sogno di ogni fotografo diventa digitale

Il mito si rinnova rimanendo fedele alla tradizione, nasce così la Leica M8, la prima “M” digitale della casa tedesca più rinomata e apprezzata dai fotografi di tutto il mondo. Nasce come naturale evoluzione dei modelli precedenti M6 e M7 che hanno segnato la storia della fotografia. Proprio da questi modelli eredita forme e dimensioni in modo così accurato da rischiare di confondersi se non fosse per l’assenza della leva di avanzamento e del display LCD da 2,5″ nella parte posteriore.

Una delle caratteristiche principali delle precedenti fotocamere, il mirino telemetrico, è ancora presente. I fotografi tradizionali proveranno di nuovo il gusto della messa a fuoco tramite il mirino a immagine spezzata e sovrapposta che, purtroppo con l’avvento delle digitali, aveva lasciato il posto a sistemi più sofisticati ma meno “umani”.

La fotocamera dispone di un sensore ccd da 10,3 Mpixel (di fabbricazione Kodak) abbinato ad un nuovo otturatore con meccanismo a tendine metalliche che permette tempi fino a 1/8000 di secondo.

L’attacco è il solito baionetta Leica M, quindi possono essere montati non solo gli obiettivi attuali con lunghezza focale da 16 a 90mm dotati di codice a 6bit ma anche tutti quelli da 21 a 90mm prodotti sin dal lontano 1954. Va ricordato che l’adozione del sensore digitale comporta un avvicinamento dell’area sensibile al gruppo lenti che determina un fattore di moltiplicazione di 1,33x, quindi un vecchio 21mm montato su questa nuova Leica digitale risulterà essere pari ad un 28mm tradizionale.

L’esposizione è automatica, la fotocamera imposta il tempo corretto in funzione dell’impostazione manuale del diaframma o completamente manuale. La sensibilità va da 160 a 2500 ISO.

Il fascino di questa fotocamera, le sue caratteristiche che si adattano perfettamente al reportage e alla fotografia in luce ambiente, la cura con cui viene realizzata da sempre sembrano quasi svincolate da regole di mercato. Un gioiello dal costo di poco superiore ai 4000 euro, riservato a pochi fortunati per i quali la fotografia è, prima che lavoro, emozione.

E’ pura follia acquistare un oggetto del genere o pensate che l’emozione sia più forte di tutto e che, pur di entrare a far parte di un mito, sia accettabile spendere anche cifre di questo genere?

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