L’elettronica da indossare è un settore di assoluto interesse, come dimostrano gli investimenti ad opera di svariati gruppi tecnologici di alto livello. Gli ostacoli da superare affinché diventi un segmento del mercato capace di generare un elevato volume d’affari sono tuttavia ancora numerosi. Jennifer Darmour, esperta di tecnologia da indossare, vuole indicare la via giusta per risolverne diversi, grazie ad un prototipo di t-shirt da indossare durante gli esercizi di Pilates per monitorare la corretta esecuzione degli stessi.
Tale maglia possiede infatti al proprio interno una gamma di sensori capaci di rilevare con precisione i movimenti eseguiti e la postura del corpo, segnalando con una vibrazione eventuali errori commessi durante l’esecuzione degli esercizi. L’interazione avviene quindi in tempo reale, senza costringere l’utente ad interrompere le proprie attività per controllare le informazioni fornite dal dispositivo: in questo modo, insomma, uno dei principali problemi dei gadget prodotti fino ad oggi viene meno con il semplice inserimento di un feedback sensoriale.
Altra caratteristica che differenzia il prototipo di tale t-shirt dagli altri prodotti appartenenti alla categoria del computing indossabile è l’assoluta somiglianza con un normale capo d’abbigliamento sportivo: osservando la t-shirt è infatti pressoché impossibile riconoscere un accessorio tecnologico, permettendo all’utente di dimenticarsi per certi versi di avere indosso un piccolo computer. In tal senso, la Darmour è stata piuttosto chiara: l’elettronica da indossare non deve intaccare in alcun modo l’aspetto estetico, con sensori e dispositivi di comunicazione che devono entrare a far parte dell’abbigliamento in maniera non invasiva.
Il terzo problema che tale t-shirt intende affrontare è legato alla quantità di informazioni comunicate all’esterno: la maggior parte dei prodotti, infatti, invia un quantitativo enorme di dati dai quali è difficile estrapolare le informazioni desiderate. L’elettronica da indossare, insomma, deve venire incontro alle esigenze dell’utente da ogni punto di vista, consentendogli di migliorare le proprie attività senza modificarne eccessivamente le abitudini. Soltanto così, spiega la Darmour, tale settore potrà effettivamente esplodere per trasformarsi da mercato di nicchia a nuova area di primo piano nel campo tecnologico.