Dopo le licenze per il software, sembra essere ora giunto il momento per la licenza di uccidere il proprio computer, almeno per chi possiede un Thinkpad Lenovo.
Perdere o subire il furto del laptop non significa solamente dire addio a un costoso dispositivo, ma anche alla miriade di dati personali in esso contenuti. Proteggere i proprio documenti e impedirne l’accesso al prossimo è ormai divenuto un imperativo categorico per le società di software specializzare nella sicurezza e per i produttori di computer. Mentre Dell ha recentemente intrapreso la strada della doppia criptazione dei dati, in collaborazione con Seagate e McAfee, Lenovo ha pensato bene di ricorrere a una soluzione maggiormente incisiva.
Stando alle informazioni fornite dalla stessa società, a partire dal primo trimestre del prossimo anno, una selezione dei suoi Thinkpad sarà equipaggiata con un nuovo dispositivo in grado di disattivare le funzionalità del laptop alla ricezione di uno specifico messaggio inviato via cellulare dall’utente. Un colpo secco, inviato digitalmente tramite la rete GSM consentirà di uccidere il portatile, impedendone l’utilizzo agli utenti non autorizzati.
Il blocco avviene in maniera immediata nel caso in cui il Thinkpad sia già attivo, o al primo avvio nel caso in cui il terminale sia spento o in standby. Per riattivare il portatile sarà necessario inserire un codice alfanumerico impostato dal possessore del dispositivo, altrimenti la fase di boot non andrà più a compimento.
Al momento Lenovo, che ha sviluppato il sistema in collaborazione con Phoenix, non ha ancora specificato l’esatto elenco delle funzioni “uccise” dal messaggio inviato dall’utente. Non si sa, dunque, se il disco rigido venga coinvolto nell’operazione per mettere al sicuro i dati in esso contenuti e nasconderli da sguardi indiscreti. Il sistema potrebbe comunque essere ulteriormente implementato nelle prossime versioni, consentendo un blocco completo del dispositivo come già avviene con i cellulari attraverso il codice IMEI.