Il gruppo di Mountain View e il colosso della farmaceutica Novartis collaborano ormai da tempo con l’obiettivo di trovare soluzioni smart per combattere patologie come il diabete, ad esempio mediante l’impiego di lenti a contatto in grado di misurare il livello di zuccheri nel sangue analizzando il film lacrimale, in modo continuo e non invasivo.
Non è il solo progetto che lega le due aziende. Un altro è finalizzato alla realizzazione di lenti dotate di un sistema che potrebbe essere definito di autofocus, un po’ come quelli integrati sulle ottiche delle fotocamere, che aiuta dunque coloro che le indossano a mettere a fuoco gli oggetti o i soggetti di fronte a loro. Inizialmente si era parlato di una prima fase di test sull’uomo già entro la fine di quest’anno, ma a quanto pare servirà più tempo per ottimizzare la tecnologia e renderla al 100% sicura e affidabile. Ne ha parlato una portavoce della società svizzera attraverso le pagine di Reuters.
È ancora troppo presto per poter dire con esattezza quando si inizieranno i test clinici di queste lenti sull’essere umano.
Il ritardo si spiega con l’esigenza di perfezionare un sistema molto complesso, per creare qualcosa di mai sperimentato prima, un dispositivo che sembra uscito da un romanzo fantascientifico.
Si tratta di un processo tecnicamente molto complesso ed entrambi stiamo imparando mentre il progetto continua. Forniremo aggiornamenti a tempo debito.
Lenti a contatto di questo tipo saranno un giorno destinate alle persone affette da presbiopia, contribuendo a migliorare la loro vista, soprattutto quando si tratta di osservare gli oggetti da vicino. Ad occuparsene è la divisione Verily di Alphabet (ex Life Sciences), team al lavoro su progetti finalizzati a tutelare la salute e a migliorare la qualità della vita.