Leopard ha iniziato con un enorme successo il proprio percorso sul mercato. Il sistema operativo che Apple oppone a Windows Vista, infatti, avrebbe ottenuto nelle prime ore un successo di molto superiore a quello del suo predecessore Tiger (Mac OS X 10.4): in cifre, Leopard sarebbe già stato acquistato in ben 2 milioni di unità solo nel suo primo weekend sul mercato, cifra che ha immediatamente spinto ad un nuovo rialzo le azioni del gruppo le quali toccano un nuovo vertice a quota 187 dollari con una chiusura a +1.03%.
Non tutto è oro quel che luccica, però: i problemi vissuti da Leopard nei suoi primi giorni di vita potrebbero ora rallentarne la parabola ascendente raffreddando un attimo gli entusiasmi della prima ora (anche se gli analisti propendono per l’ottimismo, suggerendo anche un traino verso un ulteriore aumento della vendita dei Mac). Il primo stop ha preso le sembianze di una schermata blu che ha afflitto migliaia di acquirenti al momento dell’installazione. Il problema sarebbe stato causato da software di terze parti, in ogni caso un fix è già online per risolvere la situazione.
Il secondo e più problematico dilemma giunge dal monito della Heise Security: il firewall di Leopard avrebbe seri problemi e non rappresenterebbe, secondo i test effettuati dal gruppo, una sufficiente protezione per il sistema. Innanzitutto l’impostazione di default permette qualsiasi accesso, approccio contrario ad esempio rispetto a quello di Windows Vista che richiede autorizzazioni preventive («le impostazioni del firewall di Leopard falliscono nel distinguere tra reti affidabili, come una rete aziendale protetta, e reti wireless potenzialmente pericolose […] Leopard prende inizialmente una posizione magnanima che da fiducia a tutte le reti allo stesso modo»). Non solo: il blocco totale degli accessi esterni non funzionerebbe, rendendo pertanto il firewall inaffidabile. Il tutto è descritto nei dettagli all’interno di un post di Jurgen Schmidt sul blog Heise.
La sentenza di Schmidt è pesante: «il firewall di Leopard fallisce ogni test. Non è attivato di default e, quando attivato, non fa quel che ci si aspetta». Il peso aumenta ulteriormente con le parole successive, ove Leopard è confrontato a Vista, con un plauso a Microsoft che dopo i problemi del passato avrebbe dimostrato di prendere sul serio il problema intervenendo opportunamente.