Sulle pagine di NewsWeek si scopre che presto l’iPod touch verrà utilizzato dall’esercito USA per interagire con droni, satelliti in orbita e sensori di terreno. L’arma segreta di Apple è la versatilità.
Grazie alla sua capacità di eseguire compiti anche molto diversi contemporaneamente e in modo ottimale, l’iPod touch (e, ovviamente, anche l’iPhone) consente ai soldati di essere costantemente in collegamento con i colleghi e le risorse dell'”intelligence”.
Il lettore multimediale di Cupertino permette operazioni complesse come l’aggiunta di frasi tradotte sulle mappe e sulle foto, e può mostrare agli autoctoni video messaggi di lettori che parlino la loro lingua, il tutto semplicemente creando applicazioni ad hoc, come Vcommunicator, che traduce l’arabo, il kurdo e due lingue afgane, sia scritte che parlate.
Oltretutto, poiché gran parte delle reclute spesso conosce già la piattaforma, l’addestramento delle truppe non è affatto difficile o eccessivamente duraturo. Poi, l’intuitività e l’ergonomia tipiche di Apple fanno il resto. Infine, c’è la questione non secondaria dei costi. L’iPod touch costa meno di $230 ed è stato sviluppato da privati, senza che gli aggravi di ricerca e sviluppo pesassero sulle tasche dei contribuenti. Il che, di questi tempi, non è affatto da buttare via.