L'Esperimento Hancock, i film direttamente sul televisore senza nessun decoder

L'Esperimento Hancock, i film direttamente sul televisore senza nessun decoder

Proprio la Sony che con i suoi Blu ray è al momento la compagnia con i piedi meglio piantati nel mondo della distribuzione materiale di film adesso tenterà un esperimento molto interessante di distribuzione “immateriale” con Hancock, il film con Will Smith.

Tutti i possessori di un televisore digitale Sony Bravia (che di default si può connettere ad internet) potranno ricevere a pagamento e direttamente sul loro apparecchio il film prima della sua uscita in DVD. Non ci sono intermediari dunque, non ci sono negozi digitali o compagnie che distribuiscono i contenuti via satellite o via cavo. Sony fa tutto in autonomia.

Il senso dell’esperimento è comprendere che impatto può avere la distribuzione digitale sulle vendite dei DVD. Anche se bisognerà prendere tutto con le molle data la piccola percentuale di nuclei familiari che hanno un televisore Bravia connesso ad internet (un optional da 299 dollari) e che sono disposti ad usarlo per acquistare film e che infine sono interessanti ad Hancock.

Molto più spaventose dal punto di vista della concorrenza al DVD sembrano essere le offerte simili di Netflix, Blockbuster, Amazon UnBox ecc. ecc. che con l’acquisto di un decoder consentono a chiunque di attaccare il proprio televisore ad internet e vedere i film scaricati a pagamento.

Però l’idea di Sony, pur non essendo nulla di originale, sarebbe il vero passo avanti: perchè svincola i film da entità terze, cioè i distributori. Salta tutti i canali tradizionali come appunto le società del via cavo, i vari Sky, o le reti televisive. Soggetti che devono acquistare i diritti del film e poi farli pagare al pubblico con un prezzo ovviamente maggiore rispetto a quello che potrebbe praticare direttamente il produttore.

Ad ogni modo ci tengono a precisare da Sony che il loro non è un tentativo di cambiare le cose ma un semplice esperimento per tastare il mercato. Infatti un simile tipo di distribuzione tutto in solitaria se applicato anche a film di altri studi di produzione rivali non sarebbe semplice da attuare (necessiterebbe di accordi a dir poco “difficili da stringere”).
Quello che davvero sembra interessare alla casa del Blu Ray è capire che tipo di mercato è quello del Video On Demand.

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