Lettere di avvertimento contro la pirateria

Una nuova strategia di informazione e repressione prevede l'invio di massimo tre lettere di "cease and desist" ai pirati informatici segnalati dalla BPI in UK. Dopo le lettere, qualora continuassero le infrazioni, arriverebbe l'interruzione di servizio
Lettere di avvertimento contro la pirateria
Una nuova strategia di informazione e repressione prevede l'invio di massimo tre lettere di "cease and desist" ai pirati informatici segnalati dalla BPI in UK. Dopo le lettere, qualora continuassero le infrazioni, arriverebbe l'interruzione di servizio

Come molti executive interni all’industria della produzione dei contenuti si augurano ormai da molto tempo, sembra che qualche provider di connettività alla Rete si stia prodigando per dimostrarsi attivo nel combattere la pirateria musicale.

Si tratta di Virgin che nella sua incarnazione di ISP (Virgin Media) ha preso qualche contromisura, sebbene per ora molto blanda, in accordo con quanto vorrebbe la British Phonographic Industry (BPI) . Si tratta della classica lettera di “cease and desist”, cioè la lettera di avvertimento contenente minacce velate e intimazioni a cessare ogni attività pirata. I nominativi sono forniti dalla BPI stessa che li prende tra i più comprovati criminali musical-informatici.

Sempre le voci più informate indicano che la strategia prevederebbe tre avvertimenti dopo i quali si passerebbe alle vie legali per interdire il soggetto dalla rete e interrompere il contratto di fornitura di connettività. Un tale provvedimento non è ben visto dal Parlamento Europeo, ma quello Britannico invece potrebbe approvarlo. Sul Register intanto sono comparsi dei fac-simile in PDF delle lettere in questione che la testata sostiene essere autentici. Si tratta di una lettera mandata dalla Virgin e una mandata dalla BPI.

Nella lettera sembra siano date indicazioni di cosa stia succedendo, poichè è prevista anche l’opzione che i computer dei soggetti siano usati come “zombie” e quindi scarichino a loro insaputa. Sembra che siano contenute ben poche minacce a fronte di avvertimenti di una possibile disconnessione dalla rete. I dati BPI parlano infatti di 6,5 milioni di account usati per scaricare musica senza permesso, molti dei quali ovviamente sono parte dei 10 milioni totali di clienti di Virgin Media.

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