In queste settimane segnate dalla scomparsa di Steve Jobs, di tutto si è detto sull’iCEO, grazie anche alla biografia ufficiale di Walter Isaacson andata letteralmente a ruba. Ma in molti, soprattutto chi si è avvicinato a Jobs dopo il tragico evento, non saranno a conoscenza del suo particolare modo di comunicare con l’utenza. Perché Steve, a differenza di altri colleghi blasonati del mondo dell’informatica, nel suo piccolo ha sempre risposto alle email inviate dai consumatori.
Messaggi stringati, spesso urticanti per quanto sbrigativi, ma sicuramente graditi da tutti i fan della mela morsicata. Tanto da aver creato un vero e proprio fenomeno di massa, capitanato dalle due parole “Yep” e “Nope”, le missive inviate con più frequenza.
Oggi un ebook raccoglie tutte le email inviate nel corso degli anni, pubblicate nel libro “Letters to Steve” realizzato da Mark Millian. Il libro, curiosamente disponibile per poco più di 2 dollari su Kindle ma non su iBookStore, si propone di descrivere l’iCEO dal punto di vista degli utenti, raccontando non solo i messaggi ricevuti, ma riportando anche vere e proprie interviste ai pochi fortunati che hanno avuto modo di parlare con Jobs.
«Questo libro si basa sulle interviste fatte ai molti clienti e fan che hanno comunicato con Steve Jobs. Queste storie rivelano le complessità con cui Jobs cercava di dipingere se stesso in modo piacevole e accessibile, attraverso l’interazione diretta con i fan. Gestiva da solo alcune richieste del servizio clienti e sapientemente rivelava indiscrezioni sui futuri prodotti Apple, garantendosi così una rilevanza sui blog. Tuttavia alcune di queste lettere, una volta analizzate, forniscono uno scorcio sul suo “campo di distorsione della realtà”, in cui celava insulti, modificava la realtà stessa o forniva indicazioni sbagliate per manipolare i riceventi».
Questa la descrizione ufficiale dell’opera che, dalla presentazione, promette di non essere solamente l’ennesima pubblicazione d’elogio al genio creativo dell’iCEO. Così come alcuni estratti apparsi in Rete dimostrano, l’ebook si concentra sia sugli elementi positivi che su quelli negativi della gestione della customer base da parte di Steve Jobs. Gli eventi edificanti si possono di certo riassumere nel caso di Scott Steckley, un cliente che ha ricevuto un pomeriggio un’inaspettata telefonata, dopo un lungo ritardo per una riparazione:
«Jobs: “Ciao Scott, sono Steve!”
Steckley: “Steve Jobs?”
J: “Certo. Vorrei solo scusarmi per la tua lunga attesa, non è davvero colpa di nessuno”
S: “Sì, capisco”
J: “Ti voglio anche ringraziare per il tuo supporto a Apple. Ho visto tutti i prodotti che possiedi. Mi ha davvero reso felice vedere qualcuno che ama così tanto i nostri prodotti e che ci ha supportato nei buoni e nei cattivi tempi”.»
Come accennato poc’anzi, però, vi sono anche risposte al fulmicotone. Ecco cosa si è sentito rispondere un cliente deluso dal decadimento della garanzia del suo MacBook Pro:
«Questo è quello che succede quando il tuo MacBook Pro subisce un danno da liquidi. Sono macchine professionali e non amano l’acqua. Sembrerebbe che tu stia cercando di arrabbiarti con altri anziché con te stesso.»