Lo spamming è sempre più un fenomeno europeo. Lo rivela l’ultimo rapporto redatto dagli analisti di Symantec [pdf], che mensilmente verificano il volume statistico di posta indesiderata, fornendo proiezioni e analisi sull’evoluzione del fenomeno. L’aumento considerevole di spam nel Vecchio Continente sarebbe dovuto alla progressiva diffusione delle reti a banda larga, che avrebbero dirottato parte del fenomeno "posta indesiderata" dagli Stati Uniti all’Europa.
Secondo i dati forniti da Symantec, la maggior parte dello spam originato in Rete nasce in Europa per poi diffondersi nel resto del mondo. Quasi il 44% di tutti i messaggi di posta indesiderata proviene infatti da server europei, al secondo posto si collocano gli Stati Uniti con il 35%, al terzo l’area asiatica con circa 15 punti percentuali. Seguono poi il Sud America al 5% e Africa e Australia con percentuali inferiori all’uno percento.
L’aumento percentuale di spam nel Vecchio Continente si è concentrato nel secondo semestre del 2007. In agosto la percentuale di posta indesiderata prodotta in Europa era pari al 30,6%, per poi passare al 42% in novembre e toccare a gennaio del nuovo anno i 44 punti percentuali. Quasi specularmente, i dati dello spam statunitense sono diminuiti notevolmente, passando dal 46,5% di agosto 2007 al 35,1% del mese scorso. Un vero e proprio “travaso” di email spazzatura, che conferma l’arrembante crescita dell’Europa nel settore.
Mentre aumenta, in termini assoluti, il numero di messaggi email indesiderati, continua a diminuire sensibilmente il peso di ogni singola lettera di spam. Il 64% delle email spazzatura di solo testo non supera infatti i 2-5 Kb, mentre i messaggi corredati da immagini rimangono nell’84% dei casi entro i 10-50 Kb. Ciò consente ai sistemi per l’invio automatico della posta di processare un maggior numero di indirizzi in meno tempo, aumentando così considerevolmente la quantità di invii per unità di tempo.
La maggior parte dei messaggi indesiderati riguarda pubblicità legate al mondo Web (23%) e dei prodotti (28%). Seguono poi le offerte per servizi finanziari (12%) e i messaggi per adulti (7%). Dal rapporto stilato da Symantec emerge chiaramente come la crescita dello spamming sia profondamente legata alla progressiva diffusione della banda larga. L’aumento di messaggi spazzatura provenienti da server europei ne costituisce una chiara dimostrazione. Il fenomeno vive dunque una crescita commisurata alla progressiva velocizzazione della Rete: un processo di compensazione che, secondo numerosi analisti, rende lo spam un semplice fastidio, più che una vera e propria minaccia per Internet.