Alla fine è arrivata la condanna per Changpeng Zhao, l’ormai ex CEO di Binance che è stato dichiarato colpevole per le violazioni sulla legge anti-riciclaggio degli Stati Uniti.
Una pena che è di gran lunga inferiore ai 3 anni richiesti dall’accusa, la quale è rimasta quasi completamente a bocca asciutta.
Infatti, un po’ per via della gravità del fatto e un po’ per cercare di dare un precedente importante nel settore delle crypto, l’accusa aveva richiesto una pena molto più severa per l’imputato.
Tre anni in prigione non sono certo uno scherzo, ma gli avvocati di Zhao avevano richiesto solo i domiciliari per il loro assistito, pena che sarebbe parsa fin troppo un semplice “schiaffetto sulle mani”.
Alla fine la condanna c’è stata, ma ben lungi dall’essere “esemplare”, o da dare una sferzata al settore crypto o agli echange centralizzati in generale.
Sono 4 i mesi di carcere per Zhao, aiutato dal fatto di non avere alcun precedente penale e da che l’accusa non è riuscita a provare che l’imputato sapesse effettivamente delle azioni illecite che venivano perpetrate.
Una sentenza che lascia tutti soddisfatti… Oppure nessuno, dipende da che punto la si vede. La punizione c’è, ma non è qualcosa che passerà agli annali della storia per la sua durezza e che potrebbe non risultare un deterrente particolarmente efficace per il futuro.
Certo, vanno messi a bilancio anche i 50 milioni di multa patteggiati a inizio caso, i quali sembrano molti ma dobbiamo sempre ricordare quanto siano grandi i volumi di scambio di Binance e i portafogli delle parti in causa.
Insomma, alla fine tutto andrà avanti senza particolari scossoni, con gli enti regolatori americani che probabilmente (e ancora una volta oseremmo aggiungere), finiranno con l’avere un certo bruciore di stomaco.
Il futuro di Changpeng Zhao
Ma quindi Zhao adesso è fuori dal settore delle crypto? Non parteciperà più allo sviluppo dell’ecosistema Binance la mente stessa che lo ha ideato.
Per quanto riguarda Binance è un no secco, Zhao è stato estromesso e si vigilerà che non faccia ritorno con qualche scappatoia in forma meno ufficiale. Su questo ci sono pochi dubbi e avrebbe poco senso per Binance stessa, già sotto i riflettori degli enti regolatori americani, tentare di aggirare questo.
Senza contare che Zhao potrebbe poi andare incontro ad altre pene se dovesse fare qualcosa ritenuto illegale o non conforme con la sentenza, quindi possiamo dire che questo capitolo si è chiuso.
Nonostante questo però, Binance se la passa molto bene così come il token BNB, il quale aveva ricevuto una pesante bastonata quando era uscita la notizia dell’apertura del caso e delle dimissioni del suo CEO.
Questo però non vuol dire che Zhao sia ora pensionato. Il suo attuale progetto è una piattaforma gamificata volta a istruire i bambini nei paesi meno sviluppati.
Ma come? Niente crypto? Niente blockchain? No, almeno per ora, ma nessuno dice che nel futuro le cose non possano cambiare.
Sicuramente la Giggle Academy è un bellissimo e nobilissimo progetto, che non potrà che fare bene al mondo intero, quindi ha il nostro pieno supporto e ammirazione.
Certo, da un lato non può non scenderci una lacrimuccia a pensare che la (forse) più grande mente del panorama delle crypto, si occupi di qualcosa che non ha nulla a che fare col settore. Contiamo sul fatto però che, prima o poi, al signor Zhao tornerà a farsi sentire la sete di blockchain.