La discussa legge francese voluta a contrasto degli usi illegali del P2P è stata giudicata costituzionale e diventa, di conseguenza, legge dello stato francese.
La normativa, fortemente voluta dalla compagine politica del presidente Nicholas Sarkozy, ha dovuto fronteggiare duri attacchi prima di poter essere promulgata. In due diverse occasioni, infatti, il Parlamento e il Conseil Constitutionnel ne hanno richiesto la modifica, fino ad arrivare alla versione oggi approvata.
La legge introduce la commissione Hadopi, Haute autorité pour la diffusion des ouvres et la protection des droits sur Internet, l’organismo su cui pesa l’onere di segnalazione delle infrazioni al copyright tramite le reti informatiche.
Dal punto di vista penale, tutti gli utenti colti in flagrante rischiano la disconnessione forzata dal Web per un anno, 300 mila euro di sanzione pecuniaria e fino a 2 anni di carcere. Il provvedimento colpisce anche tutti coloro che si imbattono in violazioni involontarie, quali l’utilizzo della propria rete wireless da parte di terzi. In questo caso, l’utente ignaro della sicurezza della propria connessione domestica rischia sanzioni fino ai 1500 euro, 4 mesi di disconnessione e 1 mese di carcere.
Il Ministro della Cultura Frederic Mitterrand, commentando l’approvazione dell’Hadopi, ha riferito che più di 1000 persone al mese potrebbero essere coinvolte dal provvedimento, già a partire da inizio 2010.
Si tratta, come evidente, di misure eccessive, così come sottolineato dalla Commissione Europea, che rischiano di limitare fortemente le libertà personali degli utenti. Per come è strutturata la legge, infatti, è necessario un controllo continuo delle connessioni a discapito della privacy.
Una normativa simile, così come sottolineato da Webnews, potrebbe presto essere attuata anche in Italia. Le principali associazioni italiane di protezione del copyright, infatti, si sono dichiarate favorevoli all’esportazione del modello francese nel bel paese.