I Qt Labs hannoannunciato che dalla versione 4.5 le librerie Qt saranno rilasciate anche sotto la licenza LGPL. Il famoso toolkit grafico, noto soprattutto per essere alla base del desktop environment open source KDE, era finora disponibile con una doppia licenza: da un lato una licenza GPL (General Public License) che impone agli sviluppatori di rilasciare sotto la stessa licenza anche il codice che utilizzi tali librerie (il cosiddetto “effetto virale”); dall’altro una licenza commerciale che invece libera gli sviluppatori da ogni obbligo, permettendo quindi la distribuzione del software in formato closed source.
Da marzo, questa la data per la presentazione della prossima versione 4.5, gli utilizzatori delle librerie sviluppate dalla ex Trolltech (acquisita un anno fa da Nokia) potranno scegliere una terza licenza, la Lesser General Public License, che rispetto alla licenza GPL da cui deriva direttamente, non include il tanto discusso effetto virale: il codice rilasciato sotto licenza LGPL può essere incluso anche all’interno di software proprietario, o rilasciato con una differente licenza. È il caso, tanto per fare un esempio, di OpenOffice.org il cui codice, licenziato come LGPL, è alla base della suite per ufficio Lotus Symphony, di cui IBM non ha rilasciato i sorgenti.
La scelta di Nokia va in una precisa direzione: spingere il più possibile l’utilizzo delle librerie Qt, nel pieno rispetto del motto “Qt Everywhere”. Le Qt sono infatti famose per essere il toolkit grafico cross-platform per eccellenza. Oltre ad essere disponibili in versione desktop per Windows, Mac e Linux, ne esiste anche una versione embedded in grado di far funzionare facilmente la stessa applicazione su differenti piattaforme mobili, tra cui Linux Mobile, Windows Mobile e ovviamente Symbian S60.
Nokia ridimensiona quindi le aspettative di profitto diretto derivante dalle vendite delle licenze commerciali per le librerie Qt. La versione a pagamento resterà comunque disponibile con alcune funzionalità aggiuntive rispetto a quella GPL/LGPL, anche se decadrà la necessità di pagare dazio per svincolarsi dalle restrizioni della licenza voluta da Richard Stallman.
Insieme alla nuova politica sulle licenze, Nokia ha anche deciso di aprire lo sviluppo delle librerie alla comunità. Sempre a partire da marzo, infatti, allo sviluppo delle Qt potranno partecipare anche sviluppatori esterni. Saranno inoltre disponibili dei repository pubblici da cui attingere direttamente al codice in fase di sviluppo.
La notizia è stata accolta con molto entusiasmo dal mondo open source. Sebastian Kügler, membro di spicco del progetto KDE, ha sottolineato come l’apertura delle librerie agli interventi esterni porterà nuova linfa nella collaborazione tra KDE e Qt Software. La scelta della nuova licenza ha inoltre impressionato positivamente Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical e Ubuntu, che ringraziando Nokia per il suo impegno nell’open source ha dichiarato: «Qt è usato massicciamente in Kubuntu [la versione di Ubuntu con interfaccia KDE, ndr] e nelle applicazioni KDE, e Canonical è lieta di questo passo in avanti sulle licenze. I nuovi termini di licenza delle Qt ci aiuteranno a distribuire agli utenti applicazioni ancora più “libidinose”».