Si è conclusa ieri dopo quattro giorni di discussione l’accesa riunione dell’ICANN (The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), tenutasi a Melbourne in Australia, da cui si attendevano una serie di importanti risposte per disegnare la futura geografia del Web.
I temi
Primo, fra i temi da affrontare, la tanto attesa quanto ritardata adozione dei nuovi suffissi approvati lo scorso novembre. Ancora sul tavolo della discussione la proposta di Verisign Inc sulla modifica dell’accordo per la gestione dei domini .org, .net e .com di cui la società americana è assegnataria. Infine non poteva passare inosservato alla riunione il fermento creatosi intorno a quella che possiamo definire una tendenza al pluralismo dei nomi di dominio: si va dalle crescenti offerte di nomi di extentions con caratteri locali (in aggiunta ai caratteri ascii) ai cosiddetti “indirizzi Web alternativi” che rappresentano l’altra faccia del pianeta domini rispetto alla consacrata autorità dell’ICANN. Di recente stanno proliferando i siti con vari caratteri asiatici fino all’annunciata registrazione dei caratteri cirillici mentre dall’altra parte Idealab con News.net (solo per citare l’ultimo dei casi) propone la registrazione di vari domini come .xxx, .med, .chat ecc. ponendosi in alternativa all’ICANN.
I nuovi domini
Sulla prima e più dibattuta questione, l’ICANN ha dato un primo colpo di acceleratore. Per i domini .info, .pro, .name e .biz. l’autorità americana ha dato il via alla propria amministrazione per definire i primi accordi con le società assegnatarie dei suffissi. Quindi prima della firma definitiva l’ufficio centrale dell’ICANN avrà una settimana di tempo per presentare le sue eventuali osservazioni. Anche se c’è stato il primo via alla strada che conduce all’adozione delle nuove extensions, c’è ancora da attendere perché si possa effettivamente registrare un sito sotto uno di questi nomi di dominio. Al di là dei tempi tecnici necessari ogni società assegnataria dei nuovi domini ha pronosticato differenti date: Afilias prevede l’attivazione delle registrazioni .info entro il secondo trimestre del 2001; nel trimestre successivo dovrebbe essere la volta di RegistryPro per i domini dei professionisti (.pro). Infine NeuLevel e Global.Name, rispettivamente per i domini .biz e.name, contano di effettuare l’attivazione entro l’ultimo trimestre di quest’anno.
La nuova gestione dei domini esistenti
Per una modifica alla gestione dei domini esistenti non si è deciso nulla: bisognerà aspettare il 2 aprile per sapere cosa ha deciso l’ICANN della proposta di Verisign di mantenere fino al 2007 la gestione dei lucrosi domini .com in cambio della cessione dei domini .net e .org. Il meeting ha messo in luce le divisioni presenti nell’autorità americana sulla proposta Verisign. Mentre Vinton Cerf, il presidente del consiglio di amministrazione dell’ICANN, si è lasciato sfuggire che, secondo lui, la divisione della gestione «sarebbe una buona cosa» sono invece di tutt’altro avviso altri componenti del collegio, come ad esempio Karl Auerbach. Sullo scetticismo verso la proposta di Verisign ha pesato la considerazione, da più parti avanzata, che l’approvazione affrettata della proposta farebbe scadere il ruolo dell’ICANN ad una funzione meramente consultiva e di ratifica di un accordo presentato già bello e pronto dall’unico soggetto che lo ha proposto.
La diversificazione dei nomi di dominio
Sull’allargamento dei domini ai nomi a caratteri stranieri, L’ICANN si è affrettata a ridurre i toni delle affermazioni. L’ente americano ha presentato le proposte esistenti in questo momento come delle semplici sperimentazioni su cui ancora tutto è da definire e che, soprattutto, incontrano molteplici difficoltà per l’attuazione.
Come accade per tutti gli appuntamenti trimestrali del consiglio di amministrazione dell’autorità per
l’assegnazione dei nomi di dominio, anche questo ha costituito una sorta di barometro per tastare il polso alle politiche dell’ICANN. Ma non solo. Le scelte dell’autorità americana in realtà arrivano a riverberarsi in vario modo sul destino stesso dell’ente e sulla sua identità ancora in fase di definizione. Sicuramente le incertezze sulla definizione del ruolo si leggono nelle ultime decisioni dell’ICANN che da un canto punta ad acquisire uno slancio internazionale e proporsi in una posizione super partes, ma dall’altra dimostra timore ad uscire fuori dal cortile (sia pure molto ampio) della sfera culturale anglosassone e ad affermarsi con un ruolo non di semplice ratificatore di accordi che non arrecano vantaggi effettivi se non a chi li propone