La troppa lontananza delle aziende italiane da certe logiche ICT, sommate al ritardo nell’adozione, da parte delle associazioni, delle ormai elementari procedure telematiche, hanno portato Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella PA, e Jean Léonard Touadi, l’Assessore alle politiche giovanili, rapporti con le Università e sicurezza del Comune di Roma, a siglare un protocollo d’intesa basato su un progetto triennale.
Il progetto, denominato “progetto triennale di Alta formazione e R&S in chiave interdisciplinare“, sarà rivolto quindi ai giovani e potenziali imprenditori, nei quali si confida la speranza di annullare, o quantomeno diminuire, il gap che esiste, al momento, fra l’Italia e molti altri paesi europei, per ciò che concerne l’utilizzo dell’ICT nell’economia nazionale.
Obiettivo dell’iniziativa, sarà quello di sostenere, tramite l’attuazione di iniziative congiunte, la formazione delle nuove leve professionali. A questo si somma la forte necessità di introdurre del capitale tecnologico nell’economia nazionale, ancora troppo abituata alla mentalità delle “difesa” e poco propensa verso il rischio.
Proprio in merito al ritardo dell’Italia nei confronti delle altre nazioni, si è espresso il ministro Luigi Nicolais, il quale ha detto:
“Le imprese, le medie e piccole in particolare, denotano una scarsa propensione alle dinamiche tecnologiche e competitive anche nella prospettiva di internazionalizzazione”.
Il progetto è stato approvato, ora tocca agli addetti ai lavori, o meglio, ai futuri addetti ai lavori. Già, perchè se questa generazione ha vissuto un periodo che ha delineato la conversione della società verso l’ICT, i giovani questo periodo lo hanno osservato, hanno avuto il tempo di capirlo, e forse ora sapranno sfruttarlo al meglio.