Oltre 400.000 utenti connessi illegalmente, due piattaforme di IPTV illegali, una missione: trasmettere partite della Liga Spagnola senza autorizzazione. Questi i numeri dello streaming illegale che la Liga è riuscita a bloccare nelle ultime settimane.
La Liga Spagnola ha compiuto un passo importante nella battaglia contro la pirateria digitale, neutralizzando DazcFutbolios e RBTV77, due note piattaforme IPTV che trasmettevano illegalmente le partite del campionato. Le reti pirata avevano sviluppato un sofisticato sistema per eludere i controlli, sfruttando servizi come Cloudflare e domini apparentemente legittimi come copertura.
Questa operazione rappresenta una svolta significativa nella lotta alla pirateria dello streaming sportivo, un fenomeno in continua crescita che danneggia gravemente l’industria calcistica. Le piattaforme non si limitavano a operare via web, ma avevano anche creato applicazioni dedicate per facilitare l’accesso ai contenuti protetti da copyright.
Il successo dell’operazione è stato reso possibile grazie a un’intensa attività investigativa che ha coinvolto esperti informatici e autorità competenti. La Liga ha sottolineato come la protezione della proprietà intellettuale sia essenziale per salvaguardare gli investimenti nel calcio professionistico e garantire un futuro sostenibile al settore.
Il problema dello streaming illegale non si limita alla Spagna. In Italia, ad esempio, si sta intensificando la lotta contro il cosiddetto “pezzotto”, con l’introduzione di sanzioni severe per gli utenti che accedono a contenuti piratati.
Questa vittoria nella lotta alla pirateria dimostra come, nonostante l’evoluzione tecnologica possa essere sfruttata per scopi illeciti, le autorità stiano sviluppando strumenti sempre più efficaci per contrastare queste attività illegali, proteggendo così gli interessi di tutti gli stakeholder del mondo calcistico.