Ogni anno, nel mondo, vengono buttati nel cestino circa 10 miliardi di batterie usa e getta. Un problema non di poco conto, se si considera l’impatto sull’ambiente del materiale contenuto nei piccoli cilindri metallici utilizzati per alimentare dispositivi di questo tipo, soprattutto nel caso in cui non ne venga effettuato il corretto smaltimento. Una soluzione è rappresentata dall’impiego di modelli ricaricabili, però non sempre comodi a causa dell’obbligo di ricorrere ad un caricatore piuttosto ingombrante, soprattutto in occasione di viaggi e spostamenti.
Un ostacolo superato da Lightors, progetto lanciato sulla piattaforma di crowd funding Kickstarter con l’obiettivo (già ampiamente superato) di raccogliere i 15.000 dollari necessari per dare il via alla fase di produzione e commercializzazione. Si tratta di batterie AA e AAA che integrano una porta micro-USB per la ricarica tramite un tradizionale cavo standard, del tutto compatibile con quelli usati per smartphone e tablet. Un pacchetto contenente due pile (indipendentemente dalle dimensioni) costa 8 dollari, circa 7 euro al cambio attuale, mentre spendendo 14 dollari (12 euro) è possibile acquistarne uno con quattro batterie, due per ogni tipo. Le spedizioni prenderanno il via nel mese di luglio.
Tra i punti di forza la possibilità di effettuare fino a 500 ricariche prima di giungere al termine del ciclo vitale. Restando in tema, all’inizio di febbraio si è parlato di Energizer EcoAdvanced, nuove batterie alcaline AA (non ricaricabili) realizzate con il 4% di materiale riciclato, un progetto messo in campo con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento delle pile. È l’ennesima dimostrazione di come anche i protagonisti di questo settore stiano investendo in ricerca e sviluppo al fine di trovare soluzioni eco-friendly ed ecosostenibili, anche per andare incontro ad una coscienza dei consumatori sempre più attenta alla salvaguardia del pianeta.