Sono 105 i milioni di dollari che Mark Gorton, fondatore di LimeGroup e creatore del software di P2P LimeWire, dovrà versare alla RIAA per aver contribuito alla diffusione illegale di brani musicali, fornendo al mondo della pirateria un comodo strumento per operare in Rete. A stabilirlo non è una sentenza di un giudice, bensì un accordo tra i legali delle parti in gioco.
Per quanto 105 milioni di dollari rappresentino una cifra importante, l’accordo permette a Gorton di tirare un sospiro di sollievo: a quanto pare, infatti, il verdetto dei giudici sarebbe potuto essere decisamente più aspro, con l’eventualità di raggiungere quota 7 miliardi di dollari da versare alle etichette musicali. Nemmeno in tal caso si sarebbe però giunti all’astronomica cifra richiesta dalle major, pari a 75 bilioni di dollari e ritenuta assurda dai giudici che si sono occupati del caso.
Si chiude dunque la bagarre legale che ha coinvolto Gorton sin dalla prima sentenza del giudice Kimba Wood, la cui conseguenza principale è stata la chiusura di LimeWire. Una stretta di mano ed una firma permettono al creatore della celebre applicazione di file sharing di salvarsi in corner da una situazione piuttosto scomoda, con la major con il coltello dalla parte del manico, pronte a scucire fino all’ultimo centesimo come indennizzo per la violazione di copyright effettuata dagli utenti tramite LimeWire.
Sul fronte major v’è un moderato entusiasmo per la vittoria ottenuta. Una vittoria che permette alla RIAA di ottenere giustizia a seguito dei danni economici causati da un software quale LimeWire, tra le cui colpe vi sarebbe anche la perdita di migliaia di posti di lavoro, ma che non risponde alle reali richieste dell’ente per la difesa del diritto d’autore: secondo Joseph Baio, legale di Mark Gorton, la RIAA avrebbe evidenziato come le reali perdite causate da LimeWire si aggirino tra i 40 ed i 50 bilioni di dollari. Una cifra, questa, eccessivamente alta e difficilmente ottenibile: proprio questo aspetto ha spinto i rappresentanti delle label a virare verso un accordo con Gorton, per porre la parola fine ad una vicenda sempre più scottante.