Günther Oettinger, il Commissario Ue all’Economia digitale, ha proposto di porre dei precisi limiti ai cambi dei gestori internet da parte degli utenti. Durante un’intervista ad un quotidiano tedesco, Günther Oettinger ha infatti dichiarato di stare studiando una proposta per introdurre specifiche limitazioni alla facoltà degli utenti di cambiare gestore internet. L’idea che sta alla base delle dichiarazioni del Commissario Ue all’Economia digitale non è però certamente quella di limitare la libertà agli utenti ma bensì quella di trovare nuove forme di redditività per i provider che potrebbero così avere maggiore linfa per investire nell’ammodernamento delle loro reti.
Günther Oettinger ha infatti precisato che non intende creare nuovi monopoli ma creare solo stabilità per offrire ai provider redditività agli investimenti. L’ipotesi ovviamente, se davvero il piano di Günther Oettinger andrà avanti, dovrà essere discussa con i regolatori. Il Commissario Ue all’Economia digitale non ha voluto tuttavia fornire ulteriori spunti o spiegazioni ma la sua proposta si sarebbe ispirata ad alcune ipotesi di provvedimento inserite nell’Agenda Digitale tedesca. In sintesi, la proposta tedesca prevederebbe che nelle aree rurali del Paese, quelle che potrebbero essere definite come digital divise, gli utenti dovrebbero andare a sottoscrivere contratti con una durata minima più lunga del normale per garantire gli investimenti degli operatori che hanno deciso di portare la banda larga. Idea che a questo punto Günther Oettinger sembrerebbe voler portare anche a livello europeo.
Se davvero il Commissario Ue all’Economia digitale dovesse portare avanti in Europa questa sua idea, si tratterebbe di una netto cambio di direzione rispetto a quanto previsto dal pacchetto “Connected Continent” voluto da Neelie Kroes, che invece intende introdurre maggiori tutele per i consumatori, dove, tra le altre cose, si trova anche una diminuzione dei periodi di obbligo contrattuale.
Günther Oettinger sembra dunque muoversi maggiormente verso l’industria delle TLC piuttosto che verso i consumatori. Del resto, il Commissario Ue all’Economia digitale aveva da tempo lanciato segnali in tal senso affermando che l’UE avrebbe dovuto adesso orientarsi a garantire ricavi più equi alle Telco.