L'importanza di Google Gears per il mondo mobile

L'importanza di Google Gears per il mondo mobile

Qualche giorno fa Google ha esteso il supporto di Google Gears anche a Windows Mobile 5 e 6. Per chi non lo sapesse, sono delle estensioni open source per il browser che permettono di creare applicazioni web che possono funzionare anche offline. In pratica, si tratta di una serie di oggetti, disponibili via Javascript, da usare nelle proprie pagine HTML.

Esistono già le prime applicazioni che ne fanno uso: Buxfer, un money tracker completamente online, ha aggionato l’interfaccia mobile del suo sito per poter controllare le proprie spese anche quando non si è connessi alla rete. Anche Zoho, una suite di applicazioni web mirata alla produttività (con editor di testi, foglio di calcolo, wiki, planner, CRM e molto altro) stà realizzando l’accesso offline ai suoi moduli anche nella versione mobile.

Già questo dovrebbe far intuire quella che, a mio avviso, è una potenzialità davvero notevole di Google Gears. I device mobili sono infatti, per loro natura, scollegati dalla rete: un insieme di librerie che porta offline intere porzioni di siti-applicazioni, con supporto alla sincronia e alla gestione locale di database, file, modalità asincrona e molte altre cose, non può che sposare in pieno questa filosofia. Non penso che attualmente esista qualcosa di simile nel mondo del mobile web.

Quello che però mi fa più ben sperare riguarda proprio la possibilità, grazie a queste librerie, di superare un limite che all’oggi si fa molto sentire nelle applicazioni di mobile web: quello di poter accedere, e di farlo in modo standard, ai dati contenuti nel dispositivo. Un domani potrebbe essere disponibile la rubrica dei contatti, il calendario con gli appuntamenti, foto e video, ma anche le proprie coordinate GPS, solo per citarne alcune.

Con il Web 2.0 la tendenza sempre più consolidata delle applicazioni è quella di vivere nella rete, non più nell’hard disk del computer che le utilizza. Realizzare pagine Internet che possono accedere alla rubrica dei contatti, se da una parte spaventa per ragioni di privacy, dall’altra non può che eccitarmi come programmatore. Stasera ho voglia di uscire. Accedo con il palmare ad un sito di ricerca eventi e vedo cosa c’è domani sera nella mia zona. Ne trovo uno che mi aggrada e mando un invito via SMS ad un mio amico, con posizione e link dello stesso. Lui, dopo averlo ricevuto, accetta la proposta e si ritrova l’appuntamento aggiunto nel suo calendario. L’indomani, calcolerà online il miglior percorso per arrivare nel luogo dell’incontro, tenendo conto di traffico e lavori stradali. Oggi tutto questo, da browser web, non è ancora possibile.

Supponiamo che Google estenda il supporto di Google Gears anche a Symbian e Linux (quest’ultimo quasi per certo, grazie ad Android): risolveremmo d’un sol colpo tutti i problemi legati allo sviluppo per più sistemi operativi, macchine virtuali Java che su un telefono funzionano e su un altro no, runtime da installare (Python, versioni del .NET Compact Framework ecc), problematiche legate all’aggiornamento del software, alla dimensione dello schermo sulle quali vengono visualizzate, alla differenti capacità dell’interfaccia. Che dite, un po’ troppo visionario?

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