Fiume non è più italiana. Certo, non lo è più da oltre 60 anni, ma un nuovo piccolo particolare tecnologico rende ancor più evidente la distanza della città croata dagli italici destini: il WiFi pubblico.
Apparentemente lontani anni luce da leggi che obbligano ogni utente a registrarsi con un documento di identità per accedere alla Rete via wireless, Pisanu docet, e dallo strapotere delle compagnie telefoniche, i cittadini e i turisti di Fiume possono collegarsi alla Rete via wireless senza dover scucire un soldo.
Seduti al tavolino di uno dei tanti locali del Korzo, l’ampia via pedonale cittadina, è sufficiente collegarsi al WiFi pubblico, fornire un OK per i termini di servizio e iniziare comodamente a navigare. La connessione non è velocissima, ma in compenso funziona non solo da laptop, ma anche dai dispositivi mobili dotati di tecnologia wireless come gli iPod Touch, alcune console portatili e naturalmente gli smartphone equipaggiati con WiFi.
La copertura del segnale è ottima e comprende ormai un’ampia area di Fiume, come testimoniato direttamente dall’amministrazione cittadina sul sito web del comune croato:
Il progetto prevede la copertura con la rete WiFi del centro cittadino, creando un’area di copertura sferica: Piazza Adria ? Corso ? via Ignazio Hencke ? Riva ? via Spalato ? Piazza Adria e via Ante Star?evi?. È stata fornita con il servizio di accesso gratuito ad Internet anche una parte di Tersatto, tra il Castello, il Santuario della Madonna e il Palazzetto dello sport e il polo natatorio di Kantrida.
Ci sono complessivamente 56 punti d’accesso, di cui 31 sono piazzati in 11 luoghi in Corso, 18 in tre luoghi a Tersatto e 7 nel polo natatorio di Kantrida.
Il numero massimo di utenti che possono usare contemporaneamente l’accesso gratuito ad Internet è 3.500.
La connessione gratuita wireless dà accesso a tutta la Rete (p2p a parte) e non solo ai siti web dell’amministrazione comunale, come spesso accade entro i nostri confini. Un sistema da far impallidire la maggior parte delle iniziative per il WiFi pubblico in Italia, sebbene anche nel nostro paese la buona volontà non manchi.
Il Comune di Torino, per esempio, è impegnato nella realizzazione di un ambizioso progetto per rendere parte della Rete disponibile tramite un network wireless cittadino. Sfortunatamente il progetto stenta a decollare e, a distanza di un anno, il sistema non è stato ancora del tutto implementato. Esperienze analoghe si registrano in numerose altre città della Penisola, ma nella maggior parte dei casi le reti senza fili per l’accesso pubblico al Web come quella di Fiume sembrano essere ancora un miraggio. Se lo sapesse D’Annunzio…