L'industria musicale italiana chiede aiuto al Ministro dei Beni Culturali

L'industria musicale italiana chiede aiuto al Ministro dei Beni Culturali

La Finanziaria 2007 aveva anticipatamente previsto sgravi fiscali, sotto forma di credito d’imposta, per gli artisti musicali emergenti, ma non contenta di ciò, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana, avrebbe messo sotto pressione l’attuale Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, al fine di ottenere ulteriori finanziamenti e una legge adeguata contro la pirateria musicale.

La FIMI invita a prestare una maggiore attenzione per ciò che concerne il rispetto del diritto d’autore e, forte del modello “Sarkozy”, chiede al Ministro l’integrazione del quadro normativo che disciplina il copyright attraverso un inasprimento delle leggi sanzionatorie.

Non bisogna sottovalutare però, che in Francia, la linea dura contro il P2P, ha determinato un calo della popolarità di Sarkozy, e inoltre, il Garante, già tempo fa, ha “bacchettato” i fautori di tale normativa in quanto poco costituzionale considerati gli interessi di natura privatistica che si dovrebbero difendere.

Nel frattempo in Francia, in questo clima alimentato da discordanti opinioni, il corrispondente Consiglio di Stato nostrano, con una sentenza senza precedenti, ha disposto la riduzione della tassa sui supporti magnetici di memorizzazione vergini, cioè quelli usati per la cosiddetta “copia privata”, in quanto, non è possibile sottoporli a tassazione solo perché si ipotizzano delle violazioni del diritto d’autore.

Tale sentenza farà sorridere i nostri “cugini” d’Oltralpe, e a noi italiani chi ci pensa?

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