L’influenza suina sta contagiando, più che non le persone, i media. Quotidiani e telegiornali stanno facendo una gara fatta di ingredienti precostituiti: immagini di suini, aerei in volo e vie cittadine; mascherine, siringhe e cartoline dal Messico. In questo crescente allarmismo la bontà delle notizie lascia spesso spazio all’emotività, il che sta creando attorno ad una grave situazione un’aura di allarmismo poco utile alla risoluzione pratica del problema. Ed il Web, ovviamente, ha iniziato presto a rispondere in modalità molteplici a quanto l’opinione pubblica sta esprimendo.
Il primo fenomeno da registrare è quello che emerge dal lato parassita della Rete. Sebbene ancora non si registrino malware ricollegabili direttamente all’influenza suina (cosa però ampiamente prevedibile entro pochi giorni), sono già centinaia i domini registrati con nomi in analogia alla nomenclatura della possibile pandemia. “swineflu”, “swinefluremedy”, “swineflutalk”, “swineflutest”, “swineflusurvival”, “swineflutv” ed altri ancora: la lista proposta da F-Secure è già vasta e cresce di ora in ora. La maggior parte dei casi è al momento relativa a tentativi ingenui, espedienti ideati al fine di raccogliere qualche spicciolo sulla scia dell’emotività causata dal momento. Il caso descritto da F-Secure, ad esempio, è quello del sito noswineflu.com che propone una guida in formato PDF con cui avere tutte le informazioni necessarie sull’influenza, il tutto per 19.95 dollari.
McAfee nel frattempo ha rilevato un improvviso aumento dello spam, tanto che il 3/4% dei messaggi indesiderati inviati nelle ultime ore sarebbe correlato a tentativi di truffa legati al virus dell’N1H1. Il modello basilare di tali invii massivi di email informa sull’imminenza di una pandemia suggerendo siti web ove acquistare materiale farmaceutico ad hoc. Inutile sottolineare la totale inaffidabilità di tali siti, frutto semplicemente di volontà truffaldine e privi di qualsivoglia base scientifica o medica.
Informazioni maggiormente utili sono invece nella mappa creata su Google Maps per tracciare i casi che via via vengono segnalati in giro per il mondo (Google.org al momento sembra però ignorare il tracciamento della nuova epidemia), così che l’influenza possa essere monitorata nella sua dimensione globale, nei suoi sintomi e nelle sue conseguenze reali. Dalla mappa è possibile però anche notare segnalazioni in Italia, ove invece nessun contagio è al momento stato segnalato: anche in questo caso l’emotività sembra avere la meglio sui necessari tempi della verifica.
Esplosiva anche la crescita delle ricerche relative all’H1N1 su Twitter (“#swineflu“). In questo caso è però oltremodo evidente quanto il sistema apporti più rumore di fondo che non informazione, con un moltiplicarsi ridondante di notizie non verificate che creano un ciclo vizioso con la disinformazione scaturente dall’allarmismo di queste ore. Il primo riferimento ove l’utenza del Web cerca informazioni rimane però il motore di ricerca, ed ecco quindi la significativa impennata registrata su Google e monitorabile grazie a Google Trends. Nell’immagine seguente, a titolo esemplificativo, il tracciato di crescita della query “swine” negli ultimi giorni:
La query Swine su Google Trends
Il Web offre però anche informazioni di prima mano. Tra gli altri può essere utile il sito del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ove sono raccolti i dati ufficiali sulla pandemia in collaborazione con la World Health Organization. Il sito offre una panoramica completa sul problema ed offre informazioni aggiornate relative ad ogni aspetto dell’influenza: dalle caratteristiche al contagio, dalla prevenzione ai sintomi, dalla manifestazione alle cure.