A New York ha debuttato il primo hot spot WiFi gigabit della città che consentirà a chiunque di accedere alla rete ad una velocità elevatissima. Collocato all’angolo tra la 15th Street e la Third Avenue, questo hot spot dalla forma monolitica consente di raggiungere velocità di oltre 300 Mbps in download e 300 Mbps in upload. In realtà, il primo hot spot della rete LinkNYC era stato installato già lo scorso mese di dicembre, ma solo adesso gli utenti vi hanno potuto accedere.
Trattasi del primo di una serie di hot spot che saranno collocati nella città di New York e che faranno parte tutti della nuova rete LinkNYC. Ogni punto d’accesso è collegato direttamente in fibra ottica e sarà in grado di offrire anche velocità maggiori. Da evidenziare, comunque, che il servizio e la rete sono ancora in fase beta anche se le prestazioni fornite sono già oggi nettamente superiori a quelle offerte da una comune connessione a banda larga. Per collegarsi alla rete, gli utenti dovranno effettuare un veloce login inserendo il proprio indirizzo di posta elettronica.
Le email raccolte saranno gestite dal servizio solo a scopo informativo e non saranno vendute o condivise con altre aziende, garantendo così la privacy degli utenti. Da evidenziare che il singolo login permetterà l’accesso a tutti gli hot spot wireless della rete. Entro la metà di luglio, gli hot spot LinkNYC dovrebbero raggiungere quota 500 con l’ambizioso obiettivo di arrivare a coprire i 5 distretti con ben 7500 punti d’accesso wireless ad altissima velocità.
Gli utenti, inoltre, non potranno godere solo dell’alta velocità. Ogni struttura include, infatti, due porte USB per poter ricaricare gli smartphone, uno schermo touch per la navigazione web e due schermi giganti da 55 pollici.
New York si dimostra davvero innovativa sul fronte della digitalizzazione offrendo ai cittadini un servizio di connettività di altissima qualità che potrebbe, in alcuni casi, sostituire completamente l’utilizzo delle normali ma meno performanti rete mobile degli operatori di telefonia mobile.
Un progetto da prendere da esempio, soprattutto in Italia dove le reti WiFi pubbliche sono ancora poche, non sempre gratuite ed offrono, comunque, prestazioni molto scarse.