«Esortiamo il governi degli stati membri dell’Unione Europea […] ad opporsi »: la richiesta (parte integrante di una argomentata lettera aperta ai rappresentanti degli stati membri dell’UE) fa riferimento all’adozione da parte dell’Unione di una contestata direttiva sulla brevettabilità del software. Il testo continua con un pesante giudizio sulla direttiva in esame, definita dannosa e democraticamente illegittima: «non deve diventare la posizione comune dei membri dell’UE».
La lettera è importante nei contenuti, ma il tutto assume ulteriore spessore e significato in virtù dei nomi in calce al testo promulgato: Linus Torvalds, Michael Widenius e Rasmus Lerdorf, ovvero Linux, MySQL e PHP. La lettera aperta è stata pubblicata nelle ultime ore sul sito NoSoftwarePatents.com e si chiude proprio con un invito a promuovere la campagna anti-brevetti con una manifestazione silenziosa da estendere tramite il web: «Chiediamo a tutti i webmaster di aiutarci a prevenire la legalizzazione della brevettabilità del software in UE apponendo un link al sito web www.NoSoftwarePatents.com».
«Un regime di brevettabilità dei software stabilirebbe la legge del più forte e creerebbe dunque più ingiustizia che giustizia […] In particolare crediamo che le opportunità economiche degli stati membri dell’UE sarebbero danneggiate dai brevetti software». La lettera continua con l’esemplificazione di come brevetti da 30.000-50.000 euro possano estromettere dal mercato i piccoli sviluppatori indipendenti.
Attualmente la direttiva è stata bloccata da un intervento della Polonia che ne ha congelato temporaneamente l’avanzata burocratica verso l’adozione ufficiale. In seguito a questo inatteso stop, la campagna volta a rigettare sul tavolo delle trattative la direttiva è stato rinfocolata e questa nuova lettera aperta rappresenta l’estremo tentativo dei vertici della comunità open source di far passare la propria linea nelle maglie della legislazione dell’UE.