Oltre a riconoscere i comandi vocali, come già sono in grado di fare alcune app, un futuro software incluso nell’iPhone potrà essere in grado di riconoscere addirittura il timbro vocale per identificare la persona che sta parlando, consentendo al sistema di attivare l’accesso ai contenuti personali e alle impostazioni personalizzate.
L’invenzione è stata scovata negli ultimi giorni, ma la richiesta di brevetto è stata depositata già nel febbraio 2010 presso lo US Patent and Trademark Office dall’ideatore Allen P. Haughay. Il titolo della richiesta non lascia spazio a dubbio alcuno: “User Profiling for Voice Input Processing” , ossia “profilazione dell’utente con elaborazione della voce in ingresso”.
Applicazioni Apple con controllo vocale effettivamente esistono già e contengono delle librerie vocali da cui il software va a pescare per attivare il riconoscimento. Tuttavia, queste librerie possono diventare troppo grandi da risultare poi ingestibili nell’atto pratico a causa di caricamenti troppo lunghi. Apple pensa quindi di aggirare il problema creando dei database specifici per ogni utente, riducendo così il carico di lavoro che graverebbe sul dispositivo. Secondo le note del brevetto, inoltre, la nuova tecnologia potrebbe essere in grado di riconoscere immediatamente semplici comandi come: ” Chiama John”, ma anche altri molto più complessi come: “Trova il brano più ascoltato con 4 stelle di giudizio e crea una playlist”.
Si tratta al momento di una semplice richiesta di brevetto non ancora fattivamente applicabile a nessun tipo di device in circolazione, un documento che descrive l’idea ed il modo per progettare un software che possa riconoscere la voce di un utente. Il che, in futuro, potrebbe offrire all’iPhone strumenti nuovi per l’ottimizzazione delle interfacce, per l’ottimizzazione delle applicazioni e per una maggior personalizzazione del device nel suo rapporto con l’utente.