La passione sfrenata per i vecchi videogiochi non potrà probabilmente essere sfogata con troppa facilità sulle nuove piattaforme che la tecnologia sta mettendo a disposizione. Sembra infatti essere diventata estremamente difficile l’alchimia software che intendeva portare i vecchi sogni del Commodore 64 sul nuovo iPhone: Apple ha bocciato l’emulatore proposto e le immagini rimarranno al momento soltanto una dimostrazione destinata a rimaner fuori dall’App Store ufficiale di Cupertino.
E pensare che Manomio e Kiloo avevano fatto un lavoro raffinato: l’interfaccia è stata infatti ricostruita con dovizia di particolari, l’esperienza di gioco è del tutto similare ed anche la gestualità del controller è stata portata sul touchscreen con modalità originali e semplici da utilizzare. L’ultimo post sul sito Manomio, datato 19 Giugno, è ancora pieno di fiducia: vengono illustrate le possibilità abilitate dall’emulatore e se ne notifica l’avvenuta proposta al marketplace di applicazioni Apple. La bocciatura è avvenuta poche ore dopo e le motivazioni ancora non appaiono del tutto limpide.
Sebbene sorga spontaneo il sospetto per cui Apple possa preferire sistemazioni videoludiche differenti per il proprio smartphone, la motivazione ufficiale addotta per la mancata approvazione sarebbe nel fatto che le regole dell’App Store non permettono alle applicazioni di interpretare e far girare altro codice al di fuori dell’applicazione stessa, cosa che per definizione un emulatore si propone invece di fare. I dubbi sono relativi al fatto che altre applicazioni sono state accettate sull’App Store nonostante fosse presente medesima funzionalità. Anche quest’ultimo dubbio sembra però avere una spiegazione: l’applicazione Monomio permetterebbe infatti una emulazione completa del Commodore 64 Basic e non soltanto delle funzioni di gioco. Se dunque gli autori intervenissero limitando le funzioni al solo gaming, probabilmente Apple potrebbe rivedere la propria decisione.
«In retro we trust» urla Manomio, ma la posizione Apple appare irremovibile. Prima di vedere l’emulatore (peraltro regolarmente autorizzato da Commodore direttamente tramite la partnership con Kiloo) girare sull’iPhone, quindi, occorrerà ora capire cosa intenderà fare la stessa Manomio: se puntare su Android, come richiesto dai primi oppositori all’aut-aut di Cupertino, o se forzare la mano con Apple rivedendo in parte l’applicazione. Adattare un vecchio sogno ad una nuova realtà, insomma, non è così facile. Soprattutto se si parla di Commodore, soprattutto se si parla di iPhone.