3.79 milioni di iPhone venduti e se ne pronosticavano 3.3. 11 milioni di iPod smerciati, e se ne attendevano 10. 2.22 milioni di Mac distribuiti, e se ne attendevano 2.1. I numeri hanno superato le attese e la cosa si è riflessa nel bilancio: per questo motivo le azioni Apple premiano i risultati trimestrali e, nonostante i timori di cui è impregnata la borsa, le trattative after-hour si chiudono al rialzo.
Gli introiti netti di Apple nel trimestre ammontano a 1.21 miliardi, in crescita rispetto agli 1.05 dell’anno precedente. Le entrate nello stesso periodo passano da 7.51 a 8.16 miliardi, mentre i margini crescono dal 32.9% a 36.4%. Il prodotto di maggior successo è inevitabilmente l’iPhone 3G, l’ultima grande novità di Cupertino. Il telefono ha infatti registrato una crescita del 123% rispetto all’anno prima rappresentando gran parte del successo raccolto. Ad oggi la disponibilità cash del gruppo è pari a qualcosa come 29 miliardi di dollari, ed è in questa cifra che è possibile misurare la bontà del momento e la solidità di un gruppo che dimostra di avere sugli scaffali una produzione ancora dalle ottime performance di mercato.
In occasione della trimestrale nessuna notizia è stata rilasciata circa lo stato di salute di Steve Jobs. Inevitabilmente l’ombra del CEO grava sul gruppo e l’assenza della sua carismatica figura viene sostituita da annunci che vedono Jobs vicino alle decisioni aziendali o addirittura dietro i nuovi progetti in preparazione. Il gruppo declina ancora una volta il discorso con le parole di sempre: il gruppo è forte, l’azienda è sana e ridurre tutto ad una persona sola è riduttivo nei confronti dei molti talenti insediati a Cupertino.
In attesa di nuovi annunci relativi alla produzione che dovrà trainare la prossima annata, previsti per il mese di Giugno in occasione della prossima Worldwide Developers Conference, il gruppo si gode il momento con un chiaro commento del CFO Peter Oppenheimer: «alla luce di tutto quel che ci sta succedendo attorno, non potremmo essere più felici».