Quasi al termine delle celebrazioni per il 31esimo anniversario della Rivoluzione Islamica, sono stati resi noti importanti provvedimenti presi dal regime locale per le comunicazioni in Iran.
Come riportato dal Wall Street Journal, l’Iran oscurerà GMail, il noto servizio di posta elettronica di Google, a quanto pare il preferito dall’opposizione. Nel giugno del 2009, infatti, coloro che protestavano contro l’esito delle elezioni presidenziali usavano strumenti come Twitter e GMail per organizzare le manifestazioni.
La sospensione di GMail sarà permanente: dopo una drastica diminuzione della velocità della connessione ad Internet evidenziata dagli utenti e, in seguito, al blocco di tutti i servizi di messaggistica istantanea, anche Google ha notato cambiamenti, registrando un forte calo nel traffico email in Iran.
Inizialmente il colosso di Mountain View ha controllato le proprie reti per cercare di rilevare gli eventuali problemi e risolverli al più presto possibile ma, dopo gli accurati accertamenti, ha specificato che il servizio funziona correttamente.
Chiaro il messaggio dell’agenzia per le telecomunicazioni dell’Iran: presto verrà lanciato un servizio nazionale di posta elettronica e sarà disponibile per tutti i cittadini.
Al momento non è ancora chiaro quale effetto abbia realmente avuto questo blocco dei servizi di GMail nel suddetto territorio ma è molto probabile che se ne saprà di più abbastanza presto.
Un duro colpo per BigG, questo, che è tra l’altro già coinvolto in una controversia col governo cinese.