Da un’indagine condotta su 1200 navigatori internet statunitensi, tre su quattro vorrebbero una lista no-spam sul modello della lista che esclude dalla chiamata dei promotori telefonici gli utenti di telefonia che non intendono essere disturbati. La lista raccoglierebbe cioè una serie di indirizzi mail che non intendono essere coinvolti dallo spam e verso i quali dunque è formalmente vietato l’invio di posta non desiderata.
Il provvedimento è portato avanti dal senatore democratico di New York Charles Schumer che intende inserire la lista nella bozza di legge anti-spam che il senato intende votare nei prossimi giorni.
La sensazione è quella per cui, per come è stata ideata ad oggi, la legge non avrà mai reale applicazione, si basi su presupposti errati e ancora non inquadri con esattezza il problema. Lo stesso registro no-spam, più che salvare qualcuno dai messaggi pubblicitari (secondo Ari Schwartz, direttore del Center for Democracy and Technology, la lista verrebbe sicuramente ignorata dagli spammer), sembrerebbe una legittimazione dello spam verso coloro i quali per motivi vari non figurano nella lista.
La proposta di legge, però, dal canto suo ha in sé una forte carica innovativa, configurandosi come il primo vero provvedimento contro il preoccupante fenomeno che sta allarmando i gestori delle reti internazionali. Se nel merito la legge necessita di più di una revisione, formalmente il passo è compiuto e la battaglia allo spam ha finalmente ufficiale inizio.