Il suo nome è Internet of Things, ed è un paradigma secondo cui ogni oggetto con il quale si ha a che fare nella vita quotidiana può rivestire un nuovo ruolo nell’esperienza digitale. Le sue declinazioni sono diverse, come dimostra la continua diffusione di moduli per accesso alla Rete a bordo di prodotti di ogni genere: elettrodomestici e veicoli sono soltanto i due esempi più semplici, ma l’elenco è piuttosto lungo. Ma soprattutto, continua a crescere: l’Internet of Things in Italia è infatti in continua espansione, con nuove frontiere pronte ad essere oltrepassate.
La conferma giunge dai dati pubblicati dal Politecnico di Milano in merito a tale fenomeno sul suolo italiano, il quale negli ultimi anni ha vissuto un periodo particolarmente florido. Emblema di tale situazione è la rapida diffusione della connettività in chiave mobile, con circa 5 milioni di dispositivi collegati al Web grazie alle tecnologie cellulari: con un +25% rispetto all’anno precedente, durante il quale era stato registrato un ulteriore +13%, è infatti il settore che più rapidamente si sta espandendo nel contesto dell’Internet of Things.
Altro settore che sta iniziando a comprendere i possibili benefici derivanti da un simile approccio è quello dei trasporti: sono sempre più numerose infatti le auto capaci di interagire con altri veicoli oppure con le infrastrutture circostanti, consentendo di incrementare la sicurezza e di diminuire i consumi di carburante sfruttando in maniera intelligente le informazioni a disposizione. Proprio la parola “intelligente” è il cuore di tale paradigma: sempre più spesso si sente parlare di Smart City ed in esse l’Internet of Things assume un ruolo fondamentale.
Smart Building, gli edifici intelligenti che grazie alla Rete rendono più confortevole la vita tra le mura domestiche, Smart Meter, dispositivi per le misurazioni di nuova generazione, oppure il settore dello Smart Asset Management, che consente di gestire da remoto asset di valore, sono alcuni degli esempi che negli ultimi anni hanno illustrato le potenzialità di un simile approccio. Il tutto, come detto, all’interno del contesto delle Smart City, città nelle quali sistemi di rilevazione, comunicazione ed elaborazione svolgono un nuovo ruolo di assoluta importanza.
Proprio le Smart City rappresentano secondo il Politecnico di Milano la nuova sfida che l’Italia si appresta ad affrontare, soprattutto per quanto concerne la gestione intelligente delle risorse energetiche a disposizione. Benché ancora indietro rispetto a diversi altri paesi, lo Stivale continua ad esplorare le possibili soluzioni legate all’ottimizzazione di svariate attività sfruttando la tecnologia ed in tal senso le ultime normative in materia di Smart City e Smart Environment.
«La Smart City è uno dei campi principali su cui l’Internet of Things giocherà la sua partita nei prossimi anni» ha dichiarato Giovanni Miragliotta, co-responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. «In questo contesto, la normativa sullo Smart Metering gas, se opportunamente “riletta” per riportarla sul più ampio tavolo delle Smart City, rappresenta un’occasione unica per accelerare il processo di trasformazione verso le città intelligenti. Per adempiere alla normativa si verrà a creare nei prossimi una nuova rete di comunicazione, diffusa nelle principali aree urbane. Se opportunamente costruita e condivisa, questa rete potrebbe essere usata per raccogliere informazioni da numerosi altri oggetti intelligenti della città. Abbiamo “battezzato” questa rete, nativamente condivisa tra più applicazioni, Smart Urban Infrastructure».
L’Italia, insomma, dopo aver assaporato in parte i benefici derivanti dalle ultime tecnologie in materia di connettività ed integrazione tra mondo digitale e realtà quotidiana, inizia a muovere i primi passi nella direzione di un’organizzazione più intelligente delle risorse, intese sia come materie prime che dal punto di vista economico, del territorio e delle attività produttive.