L’Italia è un paese con gravi problemi di analfabetismo digitale, con un grave handicap identificabile nel digital divide, ma da sempre all’avanguardia per tutto quel che concerne il mondo mobile. Le statistiche di diffusione degli smartphone nel nostro paese non fanno che fotografare tale situazione ed il modo in cui il mercato italiano si differenzia dal resto del mondo per l’importante presenza di cellulari di nuova generazione tra gli utenti.
I dati sono quelli diramati da Nielsen: il 28% degli italiani possiede uno smartphone, più del doppio rispetto a paesi quali Germania (12%), Svezia (13%) o UK (12%). Negli Stati Uniti la percentuale è del 17%, mentre la prima inseguitrice del tricolore è un altro paese mediterraneo: la Spagna. Nel nostro paese il trend di crescita è però oggi minore rispetto a quello degli altri paesi: il +11% nostrano, infatti, impatta con il +70% del Regno Unito o il +48% della Francia, il che ben evidenzia come in Italia semplicemente la “moda” degli smartphone sia emersa in largo anticipo.
Il gap si sta ora chiudendo e l’Italia potrebbe essere presto avvicinata nella propria leadership nel settore. Trattasi però di una anomalia tutta da studiare e da capire, perchè nell’Italia della banda stretta i cellulari più avanzati sembrano comunque godere di un qualche traino che consiglia onerosi investimenti in telefonia e device di nuova generazione.
Moda o utilità? Tutto lascia supporre che nel nostro paese sia soprattutto il primo elemento quello trainante, ma in un mercato in costante maturazione il dato è comunque importante a prescindere poichè qualunque ne sia la causa, gli italiani si trovano oggi in tasca strumenti ad alto potenziale.