Capire ciò che Internet rappresenta per la popolazione che lo vive, lo costruisce e lo respira quotidianamente significa capire in sostanza cosa Internet sia diventato. La Rete ed i propri servizi, i propri luoghi virtuali di incontro e le proprie opportunità: questo ed altro è ciò che Symantec ha inteso fotografare nel proprio Norton Online Living Report (Nolr), ricerca condotta a fine 2008 in 12 paesi tra i quali anche l’Italia.
Il rapporto tra Italia e Web, si sa, è qualcosa di estremamente controverso: il nostro paese sta accogliendo con diffidenza la carica innovativa dello strumento, pone resistenza al cambiamento in conseguenza di un’inerzia culturale contro la quale poco si sta facendo (per motivi vari) ed in generale manifesta evidenti segni di insofferenza quando Facebook o altri fenomeni simili intaccano lo status quo per introdurre nuovi paradigmi. Con ritmi differenti e con mille difficoltà, anche l’Italia sta però approdando al Web ed è forse proprio per questo motivo che i dati Symantec restituiscono per lo “stivale” la fotografia più interessante tra tutte quelle presenti nel Nolr 2009 (pdf).
«L’indagine, che ha preso a campione 6.427 adulti dai 18 anni in su e 2.614 giovani dagli 8 ai 17 anni che si connettono per una o più ore al mese, riporta che il 90% dei genitori ritiene che sia propria la responsabilità di proteggere i figli nell’utilizzo di Internet e sta instaurando con loro un dialogo su questo argomento – il 20% in più dell’anno scorso. Inoltre i giovani cominciano ad aprire il proprio mondo online agli adulti: il 25% di loro ha come amico virtuale i propri genitori e il 10% utilizza la tecnologia (instant messaging, social networking, email) per tenersi in contatto con i nonni»: il riassunto Reuters non annota però altri aspetti della ricerca:
- la metà dei genitori afferma di aver controllato la navigazione dei propri figli tramite controllo delle email, della cronologia o dei cookies;
- il 73% degli adulti confida di essere solitamente il primo, nella propria compagnia di amici, ad usare nuove tecnologie;
- i genitori italiani sono tra i meno entusiasti nel pensare al web come uno strumento di apprendimento (60%);
- il 55% degli italiani non vivrebbe senza internet, il 54% senza cellulare ed il 47% senza auto;
- un adulto su quattro non ha idea di come tenere al sicuro i propri dati quando agisce online;
- non più di un italiano su cinque ha già usato strumenti simil-Twitter.
La ricerca si sofferma inoltre sui raffronti internazionali e su dati prelevati da paesi molto differenti quali Cina, India, Francia o Brasile. Senza soffermarsi sulle singole cifre, ma guardando con razionale distacco il quadro dipinto, ne esce tutta la grandezza del fenomeno Web: 1 persona su 4 ormai preferisce discutere sul web che non di persona o telefonicamente; 1 persona su 4 condivide segreti in Rete; 1 persona su 4 usa il Web come luogo ed occasione di flirt. Il Web come occasione di consolidamento degli incontri occasionali, il Web come strumento per ritrovare vecchie conoscenze, il Web come luogo di sfogo o di conoscenza.
Internet è divenuto tutto ciò e la fotografia dell’Italia del Web è anche e soprattutto un modo per conoscere noi stessi. Attraverso la Rete.