Internet e impresa
«A gennaio 2006, le imprese che dispongono di almeno un personal computer rappresentano il 96,4% del totale di quelle con almeno 10 addetti. Si conferma il livello di saturazione raggiunto già nei due anni precedenti ed una crescita legata alla diffusione del fenomeno nelle imprese di dimensioni più contenute (10-49 addetti). Rispetto al 2005, aumenta l’utilizzo di personal computer: gli addetti che utilizzano il computer almeno una volta a settimana rappresentano il 39,8 per cento del totale contro il 38,4 per cento dell’anno precedente.». È questo il succo proposto dall’Istat in merito all’indagine che ha monitorato la crescita informatica delle nostre aziende tra il 2005 ed il 2006.
L’Istat ha rilevato altresì gli usi che le aziende fanno del computer: «a gennaio 2006, il 94,1% delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti utilizza la posta elettronica, il 96,4% dispone di Internet, il 58,8% possiede un proprio sito Web, il 34,6% connette i propri computer con reti Intranet […] la diffusione di siti Web indica una marcata disparità fra le imprese con 10-49 addetti (ne dispone il 56,1%) e quelle con 250 addetti e oltre (89,1%), nonchè fra le imprese del Nord (63,3%) e quelle del Mezzogiorno (47,3%).
Interessante è il discorso legato alla connettività, da sempre tallone d’Achille della diffusione del web in Italia: «il confronto dei dati sulla connettività delle imprese evidenzia la progressiva espansione della banda larga a scapito delle tecnologie di connessione più tradizionali e ormai obsolete, quali il modem e l’ISDN, mentre cominciano ad affermarsi le connessioni wireless […] In particolare, a gennaio 2006 i collegamenti in banda larga sono presenti nel 72,2% delle imprese informatizzate, i modem analogici nel 22,3% e l’ISDN nel 28,7%. Le connessioni wireless risultano utilizzate dall’11,6 per cento delle imprese informatizzate contro il 7,8% dell’anno precedente. […] Le connessioni wireless, invece, superano quelle effettuate via modem e ISDN nelle imprese informatizzate con almeno 100 addetti».
I servizi bancari risultano quelli maggiormente utilizzati dalle aziende che accedono alla rete: «sempre più frequentemente le imprese utilizzano Internet per fruire dei servizi disponibili on-line. Nel 2006, la rete è stata utilizzata dall’81,1% delle imprese che si connettono ad Internet come strumento per accedere a servizi bancari o finanziari, dal 65,6% per acquisire informazioni sui mercati e dal 51,6% per acquisire dati e informazioni in formato digitale».
E-commerce ed aziende
In quanto ad e-commerce, l’uso dello strumento sembra essere direttamente correlato all’ampiezza dell’azienda: poco presente tra le piccole imprese, il commercio elettronico diventa invece uno strumento abituale per i gruppi da oltre 250 addetti: «nel complesso, la percentuale di imprese che effettuano acquisti online rispetto al totale delle imprese registra un notevole incremento nel corso dell’ultimo anno, passando dal 19,6 per cento del 2004 al 27,9 per cento del 2005: un’impresa su quattro tra quelle con meno di 50 addetti e quasi una su due di quelle con almeno 250 addetti acquista on-line prodotti o servizi». Il lato negativo della situazione è legato alla vendita tramite e-commerce, aspetto che le aziende italiane sembrano ancora al momento rifiutare: «sono ancora scarsamente diffuse le vendite online alle quali, nell’anno 2005, ha ricorso appena il 3,8% delle imprese per un valore complessivo del 2,0% del fatturato totale. Nonostante il dato generale, si distinguono alcuni comparti come le attività alberghiere, ove il 39,3% delle imprese effettua vendite online per un valore pari al 5,4% del fatturato, e le imprese con almeno 250 addetti, in cui il 16,0% effettua vendite online per un totale del 3,2% del fatturato […] Le imprese che vendono via Internet hanno come clienti principali le amministrazioni pubbliche e le imprese da cui proviene l’81,5% del fatturato derivante da Internet. Il restante 18,5% proviene dagli individui e dalle famiglie».
Sicurezza e imprese
«A gennaio 2006, gli strumenti utilizzati per proteggere l’integrità dei sistemi e tutelare la sicurezza consistono prevalentemente in software antivirus (98,7% delle imprese connesse ad Internet), firewall (71,1 per cento) e back up dei dati (65,7%); sono meno diffusi gli altri sistemi basati su tecniche come ID biometrici e codici PIN (19,0%), la crittografia (14,4%), le procedure di autenticazione e codificazione quali la firma digitale (12,3%)». Per quanto concernente le piccole imprese la sicurezza è affidata semplicemente a firewall, antivirus e soluzioni di backup: server sicuri e crittografia sono peculiarità riservate alle aziende di dimensioni maggiori e possibilitate ad inserire in bilancio queste ulteriori voci: «ciò è confermato anche dalla percentuale di imprese che adottano almeno due strumenti di sicurezza, che nel caso delle imprese di minore dimensione è pari all’86,3%, ovvero 13 punti percentuali in meno rispetto alla quota di imprese delle stesse dimensioni che adotta almeno uno strumento tra quelli indicati».
Il confronto con l’Europa
L’Italia cresce in ogni comparto, ma la marcia instaurata in Europa sembra mortificare il ritmo che faticosamente l’Italia sta ingranando:
- Ad usare Internet è in Italia il 93% delle aziende, ma la media europea è di 94 e la diffusione nostrana è molto più vicina a quella della Polonia o della lituania che non a quella di Austria, Finlandia o Danimarca
- Stesso discorso vale per la banda larga, settore in cui il nostro 70% di diffusione è 5 punti sotto la media europea e clamorosamente sotto le cifre tra 80% e 90% di Francia, Svezia, Spagna, Belgio ed altri.
- Le imprese dotate di un sito web sono il 57% del totale, ben sotto il 65% della media UE. Ancora una volta è il nord a dominare con Svezia, Danimarca e Finlandia a guidare il gruppo.
- L’eccellenza italiana, il che la dice lunga su quello che sono stati gli investimenti nel settore nel nostro paese, è in riferimento all’interazione tra PA ed aziende tramite internet: l’Italia è seconda con l’87% del totale contro una media europea del 64%: Spagna, Regno Unito e Francia sono in questo caso a fondo classifica.
I risultati relativi all’e-commerce sono quantomeno imbarazzanti e riassunti nell’immagine seguente:
Il quadro completo dei dati ISTAT è disponibile sul sito ufficiale (pdf).