L’Italia e il ritardo tecnologico nel settore IT e specificatamente in quello della banda larga. Dopo rapporti, e ricerche internazionali in quantità, che ci vedono sempre fanalino di coda del settore e che ci sollecitano a colmare urgentemente questo gap, arriva una ricerca di Nokia-Siemens che ci da il colpo di grazie finale.
La notizia la riporta il quotidiano “La Stampa” che evidenzia i risultati sconfortanti di questa ricerca, per non dire pessimi, perché vanno oltre a quanto già sappiamo, mostrandoci chiaramente la situazione critica del panorama IT Italiano.
L’Italia è sicuramente in ritardo nel settore della banda larga rispetto ai suoi partner Europei e mondiali, questo è certo e purtroppo lo sapevamo già da molto tempo. Su 25 Stati siamo al 19° posto, staccatissimi non solo dalle posizioni di vertice, ma anche da quegli Stati che offrono comunque un sufficiente livello di uso delle soluzioni IT.
La ricerca “Connectivity Scorecards e Broadband Study”, commissionata da Nokia Siemens Networks e curata dal professor Leonard Waverman della London Business, sottolinea però un aspetto ancora più grave del panorama IT Italiano.
In Italia si deve assolutamente cambiare la mentalità e l’approccio alle nuove tecnologie.
Nel nostro Paese, l’uso della connettività “Utile” (per lavoro, per la ricerca, per lo sviluppo…) è molto basso. Le aziende sfruttano molto poco le nuove tecnologie, non installano server, non puntano all’e-commerce.
La ricerca conclude che per l’Italia la soluzione non è tanto quella di offrire linee sempre più veloci e combattere unicamente il problema del digital divide, ma è la necessità di formare maggiormente le imprese e i professionisti all’utilizzo delle risorse IT.
Solo in questo modo potremo incrementare l’uso della connettività “utile” e migliorare lo sviluppo dell’economia italiana.