“L’alba del P2P 2.0”, recita trionfante il sito di LittleShoot, il nuovo programma che dovrebbe consentire di condividere file direttamente dal browser: dopo averlo provato, e sentite le prime reazioni di altri utenti, più che di alba parleremmo di notte fonda.
Ma cominciamo dalle intenzioni del prodotto: come annuncia la stessa presentazione di LittleShoot, esso dovrebbe avere per i file la stessa funzione che ha Google per le pagine Web, permettendo di scaricare (e condividere) foto, video, musica e quant’altro direttamente dal proprio browser, senza l’utilizzo di alcuna applicazione che fornisca la connessione ad altre reti.
Infatti, digitando il nome del file desiderato sulla pagina di ricerca del programma, si otterrà una lista di link, non ad altre pagine Web, ma direttamente ai file che verranno trovati su YouTube (video), Flickr (immagini) e LimeWire; inoltre, verranno visualizzati anche i file caricati dagli altri utenti di LittleShoot.
Proprio da LimeWire, tra l’altro, proviene uno dei creatori di LittleShoot, Adam Fisk, secondo il quale questo nuovo sistema serve proprio a superare i limiti di un normale programma P2P, grazie alle più avanzate tecnologie peer-to-peer e alla facilità d’uso tipica di un browser.
E veniamo alle dolenti note: innanzitutto, va detto che per utilizzare il motore di ricerca va installato un plugin della dimensione di circa 22 MB. Inoltre, diversi utenti hanno riscontrato che, una volta chiuso il programma, rimangono comunque attive varie connessioni tramite LittleShoot (“niente di maligno”, si è affrettato a replicare lo stesso Fisk, intervenendo in prima persona su Lifehacker).
Per esperienza diretta (con Windows Vista e Mozilla Firefox), inoltre, abbiamo riscontrato che dopo il riavvio del computer non sempre viene riconosciuta la precedente installazione del programma. Ma soprattutto il dubbio principale verte sull’incerta legalità di un download di questo tipo, dal momento che la ricerca viene effettuata su siti, come YouTube, che nascono con l’intento di rendere visualizzabile, e non scaricabile, il proprio contenuto.
In conclusione, a fronte dei pregi annunciati, come l’assenza di code per scaricare e i tempi rapidi di download (si parla di 5 secondi per una canzone e un’ora e mezzo per un film), non sembra sia ancora giunta l’ora di rimpiazzare gli attuali programmi di file-sharing. Secondo voi, al di là degli attuali limiti mostrati da LittleShoot, l’idea di un P2P tramite browser può avere un futuro?