Ritardo non previsto per un viaggio inaspettato. Si può sintetizzare così, parafrasando il sottotitolo de Lo Hobbit, quanto accaduto nella serata di ieri in occasione della prima mondiale per il nuovo colossal diretto da Peter Jackson. La pellicola è la prima in assoluto ad arrivare nelle sale in tre versioni differenti: 2D, 3D e 3D a 48 fps. Quest’ultimo formato, definito anche HFR (high framerate), è stato pensato per garantire una fluidità senza precedenti delle immagini e un maggiore realismo, soprattutto nella visualizzazione in tre dimensioni. Purtroppo, a causa di un problema piuttosto bizzarro, chi è corso al cinema per godere di questo nuovo prodigio della tecnologia è rimasto a bocca asciutta.
Oggigiorno i nuovi film in uscita vengono distribuiti alle sale in formato digitale, ma con un blocco che non ne consente la riproduzione fino a poco prima della proiezioni. I gestori devono dunque attendere di ricevere un codice univoco da utilizzare a questo scopo, senza il quale risulta file è del tutto inutilizzabile. Un sistema studiato dalle major di Hollywood per contenere il fenomeno della pirateria (la maggior parte delle volte con risultati discutibili), che ieri ha scatenato una vera e propria protesta. Technicolor, società incaricata da Warner Bros. di inviare questa particolare “password”, non ha fatto in tempo il suo dovere. Il risultato: il sipario sull’edizione 3D 48 fps de Lo Hobbit non si è mai aperto.
Attualmente gli impianti in grado di offrire la visione di questo nuovo formato sono circa un migliaio in tutto il pianeta, ben 21 in Italia. Il Corriere riporta la testimonianza del gestore della struttura Arcadia di Melzo (MI), che pur avendo ricevuto il codice per sbloccare la pellicola intorno alle ore 19.30 ha preferito annullare l’appuntamento e rimborsare il costo del biglietto. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti di coloro che già pregustavano il potersi immergere nelle avventure 3D di Bilbo Baggings nella Terra di Mezzo, ma pienamente condivisibile: il titolare non ha infatti avuto tempo a sufficienza per guardare il film in anteprima e garantire così l’assenza di eventuali problemi. Ecco le sue parole.
Siamo profondamente delusi perché è stata lesa la nostra immagine e soprattutto sono stati danneggiati i fan più accaniti e competenti, che avevano scelto il nostro cinema e il formato più avanzato.